mercoledì 25 gennaio 2012

Rubrica: Topo di Biblioteca


Bonne Soire!

Ritorno alle mie toccate e fughe serali @.@
Quest'oggi, come ogni martedì, è tempo di libri presi in biblioteca. E per uno che va ce n'è uno che varca la soglia di casa mia :-p Aggiungerei che era anche ora dato che ho prenotato questo libro quasi due mesi fa, ma è finalmente ritornato nella mia biblioteca solo ora! Secondo me la ragazza che lo ha richiesto la volta precedente se l'è tenuto oltre la scadenza ù.ù
Ma di cosa sto parlando?

Titolo: Angelology
Autore: Danielle Trussoni
Traduttore: Rusconi A.; Februari V.

Editore: Nord (Collana: Narrativa Nord)
Pagine: 504 Formato: Rilegato
Prezzo: 18.60€
Isbn: 9788842916468
Codice bibliotecario: 813.6 TRU

Trama: Quando il padre l’aveva affidata alle suore francescane del convento di St. Rose, vicino a New York, Evangeline aveva soltanto dodici anni. In quella pace operosa, la bambina è diventata donna e ha poi scelto di prendere i voti. Adesso si occupa della biblioteca del convento, che ospita un’eccezionale collezione d’immagini angeliche. Ma, proprio in quel luogo apparentemente così lontano dai turbamenti del mondo, Evangeline scopre alcune lettere, spedite negli anni ’40 dall’ereditiera Abigail Rockefeller a una suora del St. Rose: in esse vengono citati una misteriosa spedizione nella Gola del Diavolo, in Bulgaria, e il ritrovamento di un cadavere perfettamente conservato. Il cadavere di un angelo. Per Evangeline, quelle lettere sono il primo tassello di una storia che affonda le sue radici nella notte dei tempi: la storia degli angeli che hanno tradito Dio e della malvagità che è scesa sulla Terra con un battito d’ali; la storia dei Nefilim, le creature generate dall’unione tra gli angeli ribelli e i mortali; la storia degli angelologi, un gruppo di studiosi che, da generazioni, si tramandano il segreto dell’esistenza dei Nefilim e combattono contro di loro. E, soprattutto, la storia di uno strumento musicale di origine divina e dai poteri straordinari, uno strumento andato perduto e che ora Evangeline ha il compito di recuperare, prima che lo facciano i Nefilim. Perché la storia degli angelologi è anche la sua storia, e la loro missione è la sua missione. Perché il destino dell’umanità è nelle sue mani.


«Un romanzo ambizioso, emozionante e intenso.» 
The New York Times Book Review 


«Angelology è un romanzo ipnotico, in cui teologia, Storia e azione si fondono in un affresco grandioso.» 
Time

L'autriceDanielle Trussoni è nata a La Crosse (Wisconsin) e si è laureata in Storia e Letteratura Inglese presso l’University of Wisconsin-Madison. Da tempo si è trasferita in Europa, nel sud della Francia, con il marito, lo scrittore Nikolai Grozni, e i due figli. Fin da piccolissima, ha desiderato raccontare sia ciò che la circondava sia ciò che la sua straordinaria immaginazione le suggeriva: un sogno che si è avverato nel 2006, con la pubblicazione di Falling Through the Earth, un memoir sulla vita del padre, che è stato acclamato dal New York Times come uno dei migliori libri dell’anno.
E lo stesso riconoscimento è stato attribuito ad Angelology, il suo primo romanzo, che è subito diventato un fenomeno editoriale: prima ancora che fosse pubblicato, la Columbia Pictures e la società di produzione di Will Smith si sono aggiudicate i diritti cinematografici, mentre i diritti di traduzione sono stati venduti in 32 Paesi.

martedì 24 gennaio 2012

Rubrica: Dorfles consiglia

Ma perchè proprio questa domenica il nostro caro Dorfles doveva dare una caterva di consigli che sono in ritardissimo? XD

Ricordo che questo spazio è dedicato ai libri che il prof. Dorfles consiglia durante la trasmissione domenicale di Rai3 Per un pugno di libri condotta da Veronica Pivetti e da Piero Dorfles. Siccome in un commento Phoebes mi diceva che non sempre riesce a guardare questa trasmissione facendo click sul nome del programma sarete catapultati nel loro sito dove tra le altre cose ci sono le puntate andate in onda ^^ Io baro sempre perchè me le riguardo e sono bravissima nei giochi Caccia al titoloPer chi suona la campanellaFuori gli autori perchè ci gioco già il giorno prima XD
Siccome la prossima puntata cade il 29 Gennaio hanno dedicato quella di ieri al Giorno della Memoria che ricordo essere il 27 Gennaio. 
Come la volta scorsa inizio col presentarvi il libro di puntata per poi passare ai vari consigli (non ne ho trovato uno T.T Domani cerco meglio):

Titolo: Il giardino dei Finzi-Contini
Autore: Giorgio Bassani

Editore: Mondadori (Collana: Oscar classici moderni)
Pagine: 252 Formato: Brossura
Prezzo: 9,00€
Isbn: 978880449599

Trama: Alla vigilia delle persecuzioni razziali contro gli ebrei un gruppo di giovani si riunisce nel giardino della villa ferrarese della famiglia Finzi-Contini. Qui fiorisce il delicato, effimero amore di Giorgio per Micol. Un nostalgico, appassionato ricordo della giovinezza alle soglie del conflitto mondiale.

L'autoreGiorgio Bassani, nato nel 1916 a Bologna, passò infanzia e giovinezza a Ferrara. Antifascista, attivo nella Resistenza, dopo la Liberazione si trasferì a Roma. Redattore e collaboratore di vari periodici, esordì nel 1940 con Una città di pianura. È stato autore di opere di narrativa, poesia, critica ma la sua fama resta legata ai romanzi. Tra le opere: Cinque storie ferraresi (1956, premio Strega), Gli occhiali d'oro (1958), Il giardino dei Finzi-Contini (1962, premio Viareggio), L'airone (1968, premio Campiello). È morto nell'aprile del 2000.


Titolo: I fratelli Ashkenazi 
Autore: Israel J. Singer
Traduttore: Fonzi B.

Editore: Bollati Boringhieri (Collana: Varianti)
Pagine: 760 Formato: Brossura
Prezzo: 19,50€
Isbn: 9788833921846

Trama: Ogni giorno che il Signore regala al creato, Reb Abraham Hirsh Ashkenazi, commerciante di stoffe e capo della comunità ebraica di Lodz, lo zucchetto in testa e una barba lunga quanto l’esilio, siede alla scrivania del suo piccolo ufficio scuro e medita sui sacri testi cercando di trarne saggezza da dispensare alle schiere di commercianti ebrei che fanno ressa alla sua porta. Poco più di uno shtetl tra i tanti nella Polonia di fine Ottocento dominata dalla Russia, Lodz pullula in quegli anni di mercanti provenienti da ogni parte dell’impero, e tra questi predominano gli ebrei che vi giungono dalla Lituania. La cittadina si sta espandendo, insegnanti e contabili, dentisti e levatrici, tessitori e sarti vi affluiscono, sorgono nuove fabbriche, nelle sinagoghe i rabbini si intonano ai tempi con atteggiamenti genericamente illuministici. Il grembo angusto ma protettivo dello shtetl, fuori del quale il materialismo e il cinismo macinano con indifferenza uomini e tradizioni, si sta rapidamente dissolvendo.
In questo piccolo e operoso mondo, dove il tempo è scandito dal lavoro e dalle pratiche religiose, nascono i due figli di Reb Hirsh Ashkenazi, opposti nel carattere fin dalla prima infanzia: Jakob Bunin, vitale e generoso, rappresenta la forza naturale e la gioia di vivere, mentre Simcha Meyer, introverso e abile negli affari, riversa la sua febbrile inquietudine nell’imprenditoria. Il turbine della vita porterà Jakob ad affermarsi con il suo talento di comunicatore, mentre Simcha, miscuglio di cupidigia e lungimiranza che tutto travolge in nome del profitto, sarà protagonista di una spregiudicata ascesa economica. Attorno a loro si svolgono i grandi eventi della Storia, le passioni e le vicende minime di una folla di personaggi uniti dalla comune spiritualità ebraica, che sfociano in conflitti generazionali e talora nel distacco dalla tradizione dei padri.
Nelle pagine di questo imponente romanzo-fiume apparso nel 1936, Israel J. Singer seppe dare con incredibile capacità epica la rappresentazione di un mondo e di una civiltà che di lì a poco sarebbe stata ferocemente annientata. E con il passo del grande narratore ci attira in una storia dove la tenerezza e la perversione, l’ordine e il caos, le vicende e i personaggi compongono l’imperturbabile rappresentazione detta vita stessa. Tra i grandi capolavori della letteratura yiddish, solo La famiglia Moskat di Isaac B. Singer – fratello minore di Israel –, può essere accostato a questo romanzo appassionante in cui, dipanandosi in un groviglio di esistenze, rivive il mondo formicolante di vita di quella parte dell’Europa che fu la culla del patrimonio umano, linguistico e culturale degli ebrei orientali. Chi oggi voglia conoscere quel mondo legga I fratelli Ashkenazi: che cosa sia stato lo si respira in ogni sua pagina.

L'autoreIsrael Joshua Singer (1893-1944), polacco, fratello maggiore del premio Nobel Isaac Bashevis, esordì nel 1922 con i racconti Perle, in yiddish, e continuò a scrivere in quella lingua anche dopo che si fu trasferito a New York (1933). I fratelli Ashkenazi, ritenuto unanimemente il suo capolavoro, è del 1936. La raccolta postuma di sue corrispondenze per il quotidiano «Jewish Daily Forward», Da un mondo che non c’è più (1946), costituisce una sorta di autobiografia. In traduzione italiana è uscito il romanzo che nel 1932 gli diede il successo, Yoshe Kalb e le tentazioni (1973).


Titolo: Fare gli ebrei italiani
Autore: Carlotta Ferrara Degli Uberti 

Editore: Il Mulino (Collana: Studi e ricerche)
Pagine: 272 Formato: Brossura
Prezzo: 25,00€
Isbn: 9788815234520

Sinossi: Fatta l’Italia, bisognava «fare gli ebrei italiani», ovvero cercare di capire cosa potesse significare essere ebrei e italiani dopo l’emancipazione e l’Unità, che avevano alterato in maniera sostanziale gli orizzonti politici e giuridici, ma an-che simbolici ed emotivi entro i quali le due identità, l’ebraica e l’italiana, erano vissute per secoli. Attingendo a una grande varietà di testi prodotti da rabbini, maestri di scuola, dirigenti delle comunità, avvocati e intellettuali ebrei alle prese con queste nuove sfide, il libro approfondisce temi come integrazione, famiglia, nazione, religione, sioni-smo là dove si intrecciano con le diverse (e in genere non positive) rappresentazioni dell’ebreo circolanti nella cultura dell’epoca. Un contributo originale e innovativo, non solo per la storia dell’ebraismo italiano, ma anche per quella delle idee di nazione, cittadinanza e appartenenza.

L'autriceCarlotta Ferrara degli Uberti è dottore di ricerca in Storia. Collabora con la Scuola Normale Superiore, l’Università di Pisa, l’IHMC (CNRS/ENS) e la Fondazione CDEC.

Titolo: La sposa gentile
Autore: Lia Levi

Editore: E/O (Collana: Tascabili)
Pagine: 212 Formato: Brossura
Prezzo: 10,00€
Isbn: 9788866320685

TramaCon questo romanzo l'autrice della Trilogia della memoria (Una bambina e basta, L'Albergo della Magnolia, L'amore mio non può) firma il suo libro più poetico e ambizioso: mezzo secolo di vita di una famiglia ebraica, in cui paradossalmente la protagonista è una gentile, una non ebrea, che a tutti i costi vuole diventare ebrea.

Mentre fra mille luminarie si festeggia l’arrivo del ’900, Amos, giovane banchiere ebreo di una cittadina piemontese, fa a sé stesso una promessa per il nuovo secolo: diventare qualcuno e mettere su una solida famiglia patriarcale. Il destino però lo costringerà a giocare con altre carte. L’irrefrenabile passione per Teresa, una contadina cristiana del luogo, lo metterà di fronte all’ostracismo della comunità ebraica. Ma Teresa non vuole che il suo uomo debba soffrire per causa sua. Nell’amore fideistico e assoluto che prova per lui ingloba anche la sua religione: vuole a tutti i costi diventare ebrea.

La storia di questa donna originale e commovente si snoda fino al terribile 1938 delle leggi razziali fasciste, attraverso la ricostruzione avvincente delle vicende familiari, dei cambiamenti politici e di costume dell’Italia

L'autriceLia Levi è stata giornalista, autrice di testi teatrali e di originali radiofonici. Di origine piemontese, vive a Roma, dove per trent'anni ha diretto il mensile "Shalom". Passata alla narrativa, ha scritto molti libri per adulti e ragazzi, riportando numerosi premi, fra cui il Premio Elsa Morante Oper Prima nel 1994, nel 1997 il Premio Castello e nel 2001 il Premio Moravia.

The Versatile Blogger


Sempre io! XD

Oggi mi dovete sopportare parecchio, per ben 3 post contando anche quello appena pubblicato.
Ritornando alla vita ho fatto una piacevole scoperta! Olivia di Appoggiato sul comodino mi ha dato un premio *-* Che emozione!!! Grazie, grazie, grazie! E’ il primo premio che ricevo quindi sono parecchio su di giri. Di solito la parte dei ringraziamenti li leggevo sui vari blog pensando tra me e me “non mi capiterà mai” quindi non sono minimamente preparata all’evento! Posso solo dire che hai fatto un danno perché sarò prolissa da morire XD

Se ho ben capito il regolamento prevede che debba raccontarvi 7 cose di me e poi premiare 15 blog!

1) Raccontarvi qualcosa di me sarà difficilissimo perché io non so parlare di me. Se mi fate una domanda io vi rispondo nel modo pi completo possibile, ma quando vado a braccio sono veramente una frana. E pensare che si tratta di me!!!

2) Odio il mio compleanno. Non è la paura di diventare grandi e/o vecchi che me lo fa dire, ma l’ho sempre sentito come un non compleanno. Sono nata il 2 Giugno, festa della Repubblica, quindi non ho mai avuto la famosa festa a scuola come tutti i miei compagni. Fuori è sempre stato tutto chiuso che fa veramente tristezza se non fosse per la pasticceria aperta. Ed essendo giorno di vacanza solitamente c’erano anche i compiti per via del giorno saltato.

3) Amo alla follia i gatti in particolare la razza MaineCoon. Il mio sogno è di possederne uno nonostante sia tremendamente allergica *-* L'unica razza che non mi piace è lo Sphinx, il gatto senza pelo, perchè mi fa impressione.

4) La mia tartarugona d’acqua si chiama Lele nonostante non sappia se sia maschio o femmina. Ciò perché quando andavo al liceo avevo dei bellissimi bengalini (è una razza di uccellini, solitamente sono quelli che mettono sulle confezioni per i mangimi con le guanciotte rosse/arancione scuro) che con molta fantasia chiamai Cip e Ciop. Siccome Cip mi era spirato a seguito di uno sfortunato incontro con un gatto randagio (non ho richiesto l’autopsia, ma sono convinta che sia morto di spavento) un mio compagno di classe, Gabriele detto Lele, continuava a ripetermi Ciop muore Ciop muore. Cos’è accaduto? Che Ciop è morto (fortunatamente figliando prima di spirare :-P). Per farla breve poco dopo ho preso una tartarughina d’acqua e per scongiurare un’altra morte ho optato per chiamarla Lele così questo mio compagno non poteva mandarla alla tartaruga che è tutt’ora viva e vegeta :-P

5) Il primo concerto che sono andata a vedere è quello di Tiziano Ferro nel 2004. Era fortunatamente il 111% Tour (dico fortunatamente perché Rosso Relativo non mi aveva fatto impazzire) e non ho mai capito come mai si sia esibito al Centro Sportivo San Silvestro di Chieri (dove tra l’altro noi del paese vicino facevamo le gare di atletica) perché diciamo che all’epoca era già famoso ed il posto ed il prezzo del biglietto non erano decisamente all’altezza. Meglio per me comunque XD

6) Mi piacciono da morire le scarpe con i tacchi, ma non le posso portare perché mi fanno subito male alla pianta dei piedi T.T Una volta ho messo degli stivali con i tacchi alti per una festa di compleanno ed una volta arrivata a casa, nel cuore della notte, mi sono fatta il pezzo di marciapiede macchina-casa più le scale scalza perché proprio non ce la facevo più.

7) Crescendo, porca miseria, sono diventata meno venale. Non si tratta dell’effetto crisi, credo, il problema è che sono proprio cambiata io >.> (Riprendendo il post precedente ad esempio nonostante mi serva veramente un hard disk esterno non me lo faccio comprare da mia madre perché mi scoccia veramente da morire spenderci 80€.)

Ora la parte più complicata...Premiare altri 15 blog! Lo so, purtroppo premio delle persone che lo hanno già ricevuto, ma cosa ci posso fare se vi seguo? :-P Siccome siete praticamente tutte già premiate mi riservo il diritto di rendervi partecipi della notizia domani perchè sto crollando dal sonno e mi manca ancora un pezzo XD

- Una Fragola al Giorno
- Il tempo di leggere
- Dreaming Life
- Ombre Angeliche
- Il portale segreto
- BookShelf - La libreria di Nicky
- La dura vita di Narya
- A dream of reading
- Bookland: Viaggiando tra i libri
- Il Colore dei Libri
- Tra le righe ed oltre
- Over the hills and far away
- Il magico mondo dei libri
- Il Diario della Fenice
- Romance e non solo

lunedì 23 gennaio 2012

Rubrica: Blog Notes {5}

Buondì!

Rieccomi!!!
Non sono stata male e non mi è successo niente di che, semplicemente si era fatta una certa e mi sono resa conto che dovevo iniziare a studiare per poter dare un esame. Ho fatto quindi una full immersion che non è servita assolutamente a nulla perché ho deciso di non presentarmi domani dato che non sono riuscita a studiare tutto ù.ù Vabbè...sarà per Febbraio :-P
Ecco a voi una testimonianza della mia impresa:


Non sono una mutante per cui i fogli sono messi in orizzontale solo per praticità after the study (si mette il the vero? XD Ho questo dubbio da mezz'ora e nel dubbio come sempre il the si inserisce comunque ed ovunque), ma nel momento dello studio li posiziono per dritto XD Sotto ai riassunti scaricati da internet (ovviamente) si trova il libro fotocopiato (ovviamente) di Psicometria già sottolineato con l’aiuto della mia schiera di fedelissimi evidenziatori. La Psicometria, che non è lo studio di un potere paranormale, in parole molto povere è la statistica applicata alla psicologia.
Poi nella foto c’è tutto il mio arsenale da battaglia, ovvero:
- L’i-pod viola per non sentire la tv che rimane perennemente accesa in salotto.
- Il pc che sostituisce a volte l’i-pod quando è scarico e/o voglio cambiare le canzoni, ma anche per guardare ogni tanto qualche puntatuccia di telefilm e sentirmi in colpa peggio che mangiando il cioccolato :-P
- Gli evidenziatori li ho già citati, ma mancava il temperino che non mi serve assolutamente a nulla perché non uso le matite per scrivere XD
- Benactiv gola che si è depositato sulla scrivania durante l’ultima influenza e non se n’è più andato perché fa troppa fatica riporlo della scatola dei medicinali XD
- Igiene dell'assassino di Amélie Nothomb che è il libro che ho attualmente in lettura.
- Il cellulare a portata di zampa per mandare sms nel momento della disperazione.
- Le chiavette varie perché sfortunatamente non mi sono ancora presa un hard disk esterno >.>
- Ah! Infine ci sono anche i promemoria della biblioteca con le scadenze dei libri sparsi ovunque e che uso principalmente come segnalibro o come foglietti per gli appunti.
In poche parole questa è una piccola parte del caos che regna sulla mia scrivania. Non vi faccio vedere l’altro lato o vi spaventate XD

Ma veniamo a noi!
Una nuova settimana è all’orizzonte e quindi è tempo di Blog notes che ricordo essere la rubrichina che ho scopiazzato da Rowan del blog Ombre Angeliche e che ha lo scopo di riassumere gli impegni della settimana :-P

- Lunedì: Rubrica Blog Notes + Rubrica Dorfles consiglia
- Martedì: Rubrica Topo di biblioteca + Forse Recensione
- Mercoledì: Rubrica Lista dei desideri
- Giovedì: Rubrica Un giovedì in giallo + Lo scorso giovedì in giallo
- Venerdì: Rubrica Telefilm Addicted + Rubrica (Essendo nuova devo ancora decidere il titolo XD)
- Sabato: Rubrica Good Intentions
- Domenica: Rubrica Non solo libri

martedì 17 gennaio 2012

Rubrica: Dorfles consiglia


Bonne Soire!

Uh, com’è tardi @.@
Spero di riuscire a pubblicare questo post in mezz’ora, non perché Maria Annunziata mi preme, ma perché domani mattina dovrei tentare di uscire O.O

Nonostante sia tardissimo non posso rinunciare all’inaugurazione della rubrichetta nuova *-* Come dicevo nel post precedente è molto intuitiva per coloro che seguono la trasmissione di Rai3 Per un pugno di libri condotta, quest’anno, da Veronica Pivetti e da Piero Dorfles. Per chi non lo conoscesse sostanzialmente è un gioco basato tutto sui libri dove due classi si contendono il premio finale che altro non è che...libri. Tra una manche e l’altra il prof. Dorfles consiglia alcuni testi per cui io non farò altro che riportare qui i suoi consigli. Lo farei la domenica stessa, ma è la giornata Non solo libri del blog per cui il tutto slitta necessariamente al giorno successivo.
Chi segue la trasmissione si sarà reso conto che inizio con una puntata di ritardo, ma niente panico...I consigli dati l'8 Gennaio li posterò la settimana successiva al termine della stagione.
Inizio innanzi tutto con presentarvi il libro di puntata per poi passare ai vari consigli:

Titolo: Cane e padrone - Disordine e dolore precoce - Mario e il mago
Autore: Thomas Mann
Traduttore: Zampa G. e Mazzucchetti L.

Editore: Mondadori (Collana: Oscar scrittori moderni)
Pagine: 196 Formato: Brossura
Prezzo: 7,00€
Isbn: 978880445104

Trama: Tre racconti ambientati fra la borghesia tedesca degli anni Venti e a Forte dei Marmi, nei primi anni del fascismo. Tre storie brevi nelle quali il grande scrittore tedesco tocca i vertici della narrativa del Novecento.

L'autoreThomas Mann (Lubecca, 1875 - Kilchberg, Zurigo, 1955), scrittore e saggista, è uno dei massimi autori del Novecento tedesco ed europeo. Premio Nobel nel 1929, in contrasto con il regime nazista visse esule dal 1933 prima in Svizzera, poi negli Stati Uniti prima di rientrare a Zurigo nel 1952. Mann si impose all'attenzione del pubblico e della critica con I Buddenbrook (1901) cui fecero seguito altri capolavori quali La morte a Venezia (1912), La montagna incantata (1924) e Doktor Faustus (1947). Tutte le sue opere principali sono nella collezione Oscar.


Titolo: Per mano mia 
Autore: Maurizio De Giovanni

Editore: Einaudi (Collana: Stile Libero Big)
Pagine: 316 Formato: Brossura
Prezzo: 18,00€
Isbn: 9788806203429

Trama: Natale 1931. Mentre la città si prepara alla prima di Natale in casa Cupiello, dietro l'immagine di ordine e felicità imposta dal regime fascista infieriscono povertà e disperazione. In un ricco appartamento vicino la spiaggia di Mergellina sono rinvenuti i cadaveri di un funzionario della Milizia, Emanuele Garofalo, e di sua moglie Costanza.
La donna è stata sgozzata con un solo colpo di lama, quasi sull'ingresso, mentre l'uomo è stato trafitto nel letto con oltre 60 coltellate.
Colpi inferti con forza diversa: gli assassini potrebbero essere piú d'uno. La figlia piccola si è salvata perché era a scuola. La statuina di san Giuseppe, patrono dei lavoratori, giace infranta a terra. Sulla scena del delitto, Ricciardi, che ha l'amaro dono di vedere e sentire i morti ammazzati, ascolta le oscure ultime frasi della coppia, che non gli dicono granché. Il commissario dovrà girare a lungo, e sempre piú in corsa contro il tempo, per le strade di Napoli per arrivare alla verità.
In compagnia del fidato, ma non privo di ombre, brigadiere Raffaele Maione, che in questo romanzo conquista un deciso ruolo di comprimario. E insidiato nella sua solitudine da una altrettanto inaspettata rivalità tra due giovani donne che piú diverse non si potrebbe. Tra le casupole dei pescatori immiseriti e gli ambienti all'avanguardia della Milizia fascista, una città sempre piú doppia e in conflitto avvolge Ricciardi e Maione in spire sempre piú strette.
Fino allo scioglimento, in una magnifica lunga sequenza ricolma di voci, sapori, odori.
E sangue.


«E invece eccomi qui, rifletté. Di nuovo sulla breccia, come se nulla fosse accaduto.
Come se non fossi morto un altro po', come ogni volta che scopro quanto nera può essere un'anima. Come se fossi ancora vivo».

Il romanzo che inaugura il nuovo ciclo del commissario Ricciardi.
In attesa del Natale, in una Napoli dove si gela di freddo e si muore di fame, familiare e sconosciuta, Ricciardi deve capire le ragioni e le menzogne di un'intera città. Una città che si stende davanti a lui «come un immenso Presepe».
Dove bisogna parlare la lingua dei morti per scoprire ricchezza e miseria della vita.

L'autoreMaurizio de Giovanni (Napoli 1958) ha pubblicato con crescente fortuna da Fandango Libri il primo ciclo del commissario Ricciardi, ambientato nella Napoli del fascismo e composto da Il senso del dolore. L'inverno del commissario Ricciardi (2007), La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi (2008), Il posto di ognuno. L'estate del commissario Ricciardi (2009), Il giorno dei morti. L'autunno del commissario Ricciardi (2010). La serie è tradotta con successo dalla Suhrkamp in Germania, da Payot & Rivages in Francia, da Lumen e La Campana in Spagna. 
Per Einaudi, nel 2011, ha pubblicato Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi (Stile Libero Big), con cui inizia il ciclo delle festività, sempre ambientato a Napoli.



Titolo: Il diavolo, certamente
Autore: Andrea Camilleri

Editore: Mondadori (Collana: Libellule)
Pagine: 176 Formato: Brossura
Prezzo: 10,00€
Isbn: 978880461775

Trama: Due filosofi in lotta per il Nobel, un partigiano tradito da un topolino, un ladro gentiluomo, un magistrato tratto in inganno dal giallo che sta leggendo, un monsignore alle prese col più impietoso dei lapsus, un bimbo che rischia di essere ucciso e un altro capace di sconvolgere un'intera comunità con le sue idee eretiche... E ancora: una ragazza che russa rumorosamente, un'altra alle prese con il tacco spezzato della sua scarpa, una segretaria troppo zelante, una moglie ricchissima e tante, tante donne che amano - tutte - con passione, a volte con perfidia, più spesso con generosità.
Ecco i personaggi che, insieme a molti altri, popolano le pagine di questo libro: un romanzo corale sui desideri e i vizi, gli slanci e le bassezze dell'umanità e insieme un perfetto marchingegno a orologeria. Più che perfetto: diabolico.
33 racconti di 3 pagine ciascuno: 333 e non 666, perché questo, come tutti sanno, è il numero della Bestia, e non si discute sul fatto che mezzo diavolo sia meglio di uno intero. Andrea Camilleri ha scritto racconti dal numero di battute incredibilmente congruente, che nel dattiloscritto consegnato alla casa editrice equivalevano esattamente a tre pagine l'uno. In ognuno di essi, il diavolo suggella la storia con il suo inequivocabile zampino: nel bene o nel male, a noi lettori l'ardua sentenza.
Perché questi racconti, oltre a essere irresistibilmente divertenti, sono anche percorsi da una meditazione accanita e sottile sul senso delle umane sorti, del nostro affannarci per mentire o per apparire, della nostra idea di felicità; i due apologhi filosofici che aprono e chiudono la raccolta non sono che il disvelamento di una trama che sottende tutta la narrazione. E che fa di questo libro un assoluto gioiello: non solo una serie di variazioni musicali sull'eterno tema del male e del destino ma anche una "commedia umana" concentrata in pagine di fulminante, contagiosa energia. Perché un dettaglio luciferino può cambiare segno a una vita intera, ma proprio per questo quella vita - sembra dirci sorridendo Camilleri - vale sempre la pena di viverla senza risparmio.

L'autoreAndrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925) ha lavorato a lungo come sceneggiatore e regista teatrale e televisivo. L'esordio come romanziere è del 1978 con Il corso delle cose. Seguiranno Un filo di fumo (1980), La mossa del cavallo (1999), la raccolta di racconti Un mese con Montalbano (1998), Gli arancini di Montalbano (1999), La scomparsa di Patò (2000), Il re di Girgenti (2001), Racconti quotidiani (2001), La prima indagine di Montalbano, Il medaglione (2005), La pensione Eva (2006), Il colore del sole (2007), Voi non sapete. Gli amici, i nemici, la mafia, il mondo nei pizzini di Bernardo Provenzano (2008), Un sabato con gli amici (2009), L'intermittenza (2010). Nella collana "I Meridiani" sono usciti i due volumi delle opere di Camilleri, Storie di Montalbano e Romanzi storici e civili.

Estratto


Titolo: Zone grigie. Conformismo e viltà nell'Italia di oggi.
Autore: Goffredo Fofi

Editore: Donzelli (Collana: Saggine)
Pagine: 226 Formato: Brossura
Prezzo: 16,00€
Isbn: 9788860365576

Sinossi«Siamo in presenza di tre culture: la cultura della destra, la cultura della “zona grigia” e la cultura di infime minoranze non-consenzienti. La cultura di sinistra è morta da tempo. Per fortuna la zona grigia è fatta di cento sfumature. Ma sempre grigia è, nella sua dominante: la zona di chi vede solo con gli occhi del “particulare” e si lascia volentieri dirigere da altri».

Il 2010 non è stato per l’Italia un anno qualsiasi, perché ha finalmente visto incrinarsi il regime berlusconiano. Anche se a questi segnali di cedimento non è sinora corrisposto un risveglio della sinistra, soprattutto di quella ufficiale, che si è fatta complice volontaria o «innocente» del disastro antropologico e morale del paese. Ad agire da detonatore è stata la crisi internazionale
della finanza e dell’economia «globalizzate», che ha indotto il riaprirsi di situazioni di conflitto più radicali delle quali si andava perdendo il ricordo. Poche sono state le voci che, a sinistra, hanno saputo interpretare questo passaggio e in qualche modo annunciarlo. Attraverso i suoi arguti e puntuali interventi sulla carta stampata, nonché in occasione di convegni e incontri pubblici, Goffredo Fofi ha cercato di dar conto, momento per momento, di ciò che si agitava sul fondo, guardando oltre le superfici e incurante di ogni appartenenza e di ogni «opportunismo».
Bersaglio principale i politici, non meno dei giornalisti – che Fofi considera forse più responsabili del nostro disastro – e degli intellettuali, sia quelli che hanno taciuto che quelli che hanno parlato troppo e pensato poco. Ne viene fuori il quadro di una realtà in cui dominano, per la loro assenza, una verità e una giustizia cui in fondo si è finito per rinunciare. Da dove ricominciare? Forse da un atteggiamento solidale nei confronti di coloro che più duramente hanno sofferto dell’ipocrisia imperante – i più poveri e quelli che meno contano – ma anche di coloro che hanno accettato il berlusconismo e se ne sono fatti complici a causa dell’inadeguatezza, degli abbandoni e delle compromissioni della sinistra: la «zona grigia» cui tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo finito in questi anni per appartenere.

L'autoreGoffredo Fofi è una delle coscienze critiche più acute del nostro presente. Animatore delle riviste «Quaderni piacentini» e «Ombre rosse», ha fondato «Linea d’ombra», «La terra vista dalla luna» e «Lo straniero», di cui è direttore. Tra le sue pubblicazioni per i tipi della Donzelli, ricordiamo Amelio secondo il cinema (1994); Strade maestre. Ritratti di scrittori italiani (1996); I grandi registi della storia del cinema (2008); Zone grigie (2011).


lunedì 16 gennaio 2012

Rubrica: Blog Notes {4}


Buondì!

In tempo di esami si cerca sempre di fare qualsiasi cosa pur di non studiare, si sà, e quindi oggi pomeriggio ho smanettato di nuovo con la grafica del blog :-P
Ho sistemato un pò le varie "etichette" separando autori, case editrici e rubriche varie ed ho relegato in fondo quelle generali (purtroppo è finita la parte vinaccia per cui si vedono poco >.>), scelta quasi obbligata dato che alcune etichette non mi piacciono più ma non le riesco a togliere XD Ho cercato anche di creare una slideshow con i libri che sto leggendo, per ben 23 volte, ma ovviamente qualcosa deve sempre andare storto perciò non mi trova l'album Picasa con le immagini giuste. Alla faccia della tecnologia ho aggiunto le immagini statiche delle copertine ù.ù
Ma non è finita qui! In uno slancio di passione infinita ho ripescato il blog di prova dell'altra volta ed ho tentato nuovamente di creare un template da sola e questa volta ci sto andando molto vicino *-*
Appena sarà concluso aprirò un sondaggino per chiedervi un parere ^^

Sono giunta ad altre decisioni, queste di carattere un pò più pratico a dir la verità.
Siccome il Sabato è l'unico giorno della settimana senza la sua rubrichetta ho deciso di spostare Good Intentions al sesto giorno della settimana per far spazio ad una nuova rubrica il Lunedì. Al prossimo post lascio il compito di presentare la new entry, ma il titolo per chi segue Per un pugno di libri dirà qualcosa.

Quindi gli impegni settimanali saranno:
LunedìRubrica Blog Notes + Rubrica Dorfles consiglia!
MartedìRubrica Topo di biblioteca + Forse Recensione
MercoledìRubrica Lista dei desideri
GiovedìRubrica Un giovedì in giallo
VenerdìRubrica Telefilm Addicted
Sabato: Recensione + Rubrica Good Intentions
DomenicaRubrica Non solo libri

A frappè!
Tornerò dopo aver terminato la quinta stagione di Psych :-P

Carrellata di giveaway n° 1

Bonne Soire!

Quest'oggi ho deciso di non pubblicare la rubrica Non solo libri.
Avrei dovuto e voluto mostrarvi i miei progressi nel ricamo, ma sinceramente sono semplicemente andata avanti con la cornice per cui i progressi non sono così eclatanti da meritarsi un post tutto loro :-P
Per la settimana prossima spero di riuscire a finire già  una metà della tovaglietta che da brava mancina quale sono sarà la metà di destra XD
Non potendo lasciare però questo spazio vuoto ho deciso di recuperare il tempo perso postando un pò di link ai vari giveaway in giro per il web. Domani spero di terminare con i restanti e di aggiornare le colonne e di trovare magari il tempo per studiare un pò @.@

Inizio questa immensa carrellata di giveaway partendo dal blog A dream of reading che mette in palio una copia di Firelight. La ribelle di Sophie Jordan ed edito da Piemme per la collana Freeway. Per partecipare avrete tempo fino al 17 Gennaio e per andare sul blog di Daniela vi basterà cliccare sull'immagine qui sotto ^^

Stesso libro, stessa scadenza, ma blog diverso.
Questa volta a mettere in palio una copia di Firelight è il blog Polvere alla Polvere. Vi basterà diventare follower e lasciare un commentino nella pagina del giveaway. Come sopra vi basterà cliccare sull'immagine qui sotto.


Su Immergiti in un mondo rosa, sempre fino al 17, si trova il giveaway di un libro che è diventato un caso letterario partendo come autoprodotto per diventare poi talmente famoso da raggiungere l'undicesima ristampa. Si tratta di Ricomincio da te di Eloy Moreno edito da Corbaccio. Vi basterà cliccare sull'immagine qui sotto per andare alla pagina del giveaway ^^


Proseguo in ordine di scadenza, ma torna a grande richiesta Firelight di Sophie Jordan XD Sul blog Atelier dei libri ho dato prova di tutta la mia imbranataggine nel compilare il form ù.ù Per constatare con i vostri occhi quanto sia facile partecipare a questo giveaway e notare definitivamente quanto io sia tonna avendo fatto danni vi basterà cliccare sull'immagine qui sotto ricordando che avete tempo fino al 20 Gennaio per partecipare.


Ho finalmente trovato un giveaway del mio amore forever *-* Sul blog Tra le righe e oltre... si trovano due bellissimi giveaway. Il primo, che ha come scadenza il 26 Gennaio, mette in palio una copia di Stolen. La figlia della Luna di Kelley Armstrong nonchè seguito del mio amatissimo Bitten. La notte dei lupi *ç* Il secondo invece scade il 1° Febbraio e si tratta di Chanel non fa scarpette di cristallo di Barbara Fiorio che avevo già tentato di conquistare altrove :-P
Vi basterà cliccare sulle rispettive immagini per andare al post del giveaway.

  

Notte ^^

domenica 15 gennaio 2012

Recensione: I diari delle streghe - L'iniziazione di Lisa Jane Smith


Voto: 
Titolo: I diari delle streghe - L'iniziazione
Autore: Lisa Jane Smith
Traduttore: Falcone P.

Editore: Newton Compton (Collana Nuova Narrativa Newton)
Pagine: 192 Formato: Rilegato
Prezzo: 13,90€
Isbn: 9788854114906

Trama: Costretta a trasferirsi dalla calda e assolata California al grigio e gelido New England, la diciassettenne Cassie rimpiange la sua vecchia vita. Gli unici ragazzi con i quali riesce a legare sono i membri di uno strano gruppo che semina paura e terrore tra i coetanei. Non si tratta di semplici bravate, però: Cassie verrà accolta in un covo di streghe che da centinaia di anni controlla New Salem. È il Circolo Segreto, dove si originano piaceri così inebrianti da essere pericolosi. Quando si innamora del misterioso e intrigante Adam, Cassie deve scegliere se resistere alle tentazioni o accettare che le forze oscure l’aiutino a ottenere ciò che vuole – anche se un solo passo falso potrebbe costarle la vita.
Da un’autrice che ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo, un ciclo di romanzi avvincente e accattivante, in cui le forze del bene e le forze del male hanno il fascino ambiguo dell’adolescenza.

L'autoreLisa Jane Smith ha iniziato a scrivere quando era ancora una bambina e ha pubblicato il suo primo romanzo nell’anno in cui si è diplomata. I suoi libri sono stati tradotti in tutto il mondo e hanno conquistato il cuore di due generazioni di fan. La Newton Compton ha pubblicato il suo primo romanzo, La notte del solstizio, e le sue saghe di maggior successo: Dark visions; Il diario del vampiro (Il risveglio, La lotta, La furia, La messa nera, Il ritorno, Scende la notte, L’anima nera, L’ombra del male, Mezzanotte, L’alba, La genesi, Sete di sangue e Strane creature); I diari delle streghe; La setta dei vampiri e Il gioco proibito. La saga Il diario del vampiro è ora diventata una serie TV. Scoprite tutto su Lisa Jane Smith visitando i siti www.ljanesmith.net e www.lasettadeivampiri.com

Recensione: Ho giurato, lo so, che non avrei più letto un libro di questa autrice dopo aver trovato ne Il diario del vampiro – Il risveglio il perfetto combustibile per accendere il fuoco del camino (se avessi un camino T.T). Purtroppo la curiosità ha preso su di me il sopravvento. Tutta colpa di The secret circle ù.ù Cattiva, cattiva serie tv! Non si fa! Volevo vedere quanto la serie concordasse o fosse diversa dall’originale e mi sono veramente stupita di quanto un bravo sceneggiatore possa fare miracoli. Devo anche ammettere che oltre ad un paio di nomi ed al fatto che siano streghe da generazioni non c’è molto in comune tra libro e telefilm. Vado però per ordine.
Il libro di per se non è malvagio e credo di avere la fabbre dato che gli assegno addirittura 3 stelline che però valgono come 2 e mezzo (a Il diario del vampiro ne diedi solo una). E' solo un po’ troppo caotico rispetto alla serie televisiva.
I personaggi sono sempre mal descritti, ma almeno in questo caso la narrazione ha fatto un piccolo salto di qualità. E’ scritto leggermente meglio, ma ci voleva veramente poco per farlo.

(Attenzione possibili spoiler)
Lo devo chiedere...Ma Cassie è schizofrenica?
Queste vocine interiori che la sospendono nel tempo in attesa di una decisione sono veramente irritanti. All’inizio pensavo sentisse veramente delle voci, della serie che delle lontane eco la guidassero nelle scelte come se fossero degli spiriti guida, ma poi mi sono resa conto che è effettivamente lei che parla da sola! Ma si può? Che poi non sono pensieri normali...Sono di una stupidità pazzesca. Scena: Da poco hanno ucciso qualcuno. Nel cuore della notte viene rapita e quando le tolgono il cappuccio si trova davanti l’amica del cuore con il pugnale in mano. Reazione: Oddio mi vuole uccidere. No non lo farebbe mai, è mia amica. Se girando cado sul pugnale muoio. Ma io mi fido di Diana ha i capelli così lucenti che non potrebbe mai farmi del male. Porta pure la giarrettiera.
Cassie...tu non sei normale. Una persona sana di mente avrebbe urlato ed avrebbe cercato di scappare.
La stessa normalità che viene meno quando si trova davanti all’amore della sua vita. Parlano entrambi a cuore aperto, con più o meno consapevolezza a seconda di chi parla, ed invece di cercare il più vicino motel o decidere di smetterla per sempre fanno un patto di sangue. Allora...Solamente 70 pagine prima (si perché uno deve pagare uno sproposito per 150 pagine in croce e pure scritte a carattere enorme) ti limonavi una pietra in assenza del proprietario ed ora che sei strega da 5 minuti fai un patto che potrebbe ucciderti pur di non cadere in tentazione...Mi sono persa qualcosa?
Mah...secondo me tutte queste paturnie servono solamente per sviare la grande domanda. Se la madre di Cassie ha rinnegato quel mondo, il mondo della magia, perché ha riportato la figlia a New Salem sapendo benissimo che avrebbe chiuso il cerchio? E perché Cassie non se lo chiede?
Probabilmente l’unico personaggio coerente è Faye. E’ la classica strega cattiva, punto. Questo mi fa arrivare al problema di fondo del libro. Manca una descrizione psicologica dei personaggi. Si comportano a seconda del ruolo stereotipato che hanno, senza motivazioni apparenti. Fortunatamente il libro fa un salto di qualità rispetto a Il diario del vampiro – Il risveglio, ma non si può cavar sangue da una rapa. Se non si sa scrivere non si può far molto. A conferma di ciò basta vedere l’adattamento che ne hanno fatto per il telefilm. Decisamente migliore. La storia è più logica, almeno quando Cassie lega il cerchio sa ciò che fa, i personaggi sono caratterizzati e seppure hanno più o meno gli stessi ruoli almeno i loro comportamenti sono dovuti a mancanze nel loro passato e non perché devono essere così punto. Avere poi la metà dei personaggi dà la possibilità di gestirli meglio.
Insomma preferisco decisamente il telefilm e la curiosità me la sono tolta. Evitavo facevo prima comunque XD

P.s. Ma sbaglio o c'è un errore di traduzione? Per una vegetariana perchè non dovrebbe andar bene una pizza con i peperoni altrimenti? O.ò

Pagina 99

sabato 14 gennaio 2012

Rubrica: Telefilm Addicted - Psych

Bonne soire ^^

La settimana scorsa una puntata di Psych mi aveva scombussolata per via del doppiaggio, ma oggi i due episodi che l’hanno seguita mi hanno fatto rinascere!
Amo, amo, amo Psych, ma amo soprattutto le urla di Shawn e Gus di fronte al pericolo XD A momenti casco dalla sedia dal ridere questo pomeriggio XD Ma partiamo dall’inizio.

Shawn Spencer non ha nessuna intenzione di diventare un poliziotto come il padre, tuttavia dopo aver fatto l’ennesima soffiata alla polizia di Santa Barbara ci va pericolosamente vicino. Il detective Lassiter, infatti, lo accusa di essere un criminale, complice di un ladro che Shawn ha individuato grazie ai servizi in tv, ed il nostro protagonista in sua difesa non può far altro che...dichiararsi sensitivo.
Dopo aver dato prova delle sue abilità ed essere stato scagionato da ogni accusa (nonostante la diffidenza di Lassiter) il capo Vick lo intercetta sulle scale per offrirgli un lavoro: risolvere un caso di rapimento grazie alle sue capacità.
In realtà Shawn non ha nessun potere, semplicemente fin da bambino il padre gli ha insegnato ad osservare ogni più piccolo dettaglio e a cercare gli elementi fuori posto. Ed è proprio ciò che farà da quel momento in poi e che gli permetterà di qualificarsi come sensitivo capo della polizia di Santa Barbara. Shawn non si sofferma molto sul fatto di essere l’unico sensitivo in centrale e soprattutto di aver creato lui stesso questa posizione.
Al fianco di Spencer junior ci sarà Gus, l’amico di sempre che ormai è come un fratello per lui. Ad essere sinceri sarebbe un rappresentante farmaceutico, ma Shawn sa bene che quel lavoro non fa proprio per l’amico Gus. Lo coinvolge nei suoi casi e ne fa un collega quando apre la sua agenzia investigativa: la Psych.
Insieme ai due inseparabili amici ci saranno Henry Spencer, padre di Shawn alle prese con un rapporto da recuperare con il figlio, Carlton Lassiter, l’unico che non crede ciecamente ai poteri di Shawn e con una strana mania per le armi da fuoco, Juliet O’Hara, partner di Carlton sul lavoro che sostituisce l’agente Lucinda Barry dopo che Shawn ha rivelato la sua relazione con il collega, ed infine, oltre al capo Vick, l’agente McNab, credulone professionista.


- Gus: Sono bloccato con il lavoro, non mi posso muovere: sono arrivati i nuovi campioni di moxocillina.
Shawn: Oh, scusa, non sapevo fosse arrivata la nuova crema per il sedere. Quindi non ti importa che possiamo fare quello che sogniamo da tutta una vita? Ho trovato il lavoro che abbiamo sempre desiderato.
Gus: Ne hai trovati 50 da quando abbiamo lasciato la scuola.
Shawn: Sì, è vero, e ci siamo divertiti, ma questo ci frutterà!
Gus: Ah sì? Meglio dell'agopuntura?
Shawn: Non sapevo che ci volesse una laurea.
Gus: Sì, e quell'estate che hai guidato il furgoncino dei panini?
Shawn: L'ho fatto per mangiare gratis! Ascolta tutti quei lavori erano per... accumulare esperienza, ora li ho imparati e sono andato avanti, ma in questo lavoro c'è un po' di tutto... vieni con me!
Gus: No, non farò più niente con te alla cieca, questo l'ho imparato alla frontiera messicana. Due volte!

- Shawn: Se c'è la stampa accenna alla nostra agenzia.
Gus: Non ce l'abbiamo!
Shawn: Invece sì! Ho appena richiesto la licenza online, il che mi ricorda che ci serve un nome: Mastermind? Già preso! E fai presente che ci occupiamo anche di casi privati, perché con la polizia durerà tre mesi al massimo!
Gus: Diglielo tu!
Shawn: Non posso! Io sono il sensitivo, sono reticente, enigmatico, misterioso...
Gus:...Disonesto!

- Gus: Hai risolto un solo mistero e adesso apri un'agenzia?
Shawn: Gus, io ho risolto un sacco di misteri per esempio; il mistero di chi ti rubava sempre il giornale, risposta: io! Il mistero di cosa faremo domenica, indizio: ha a che fare con i go-kart e infine, il mistero rappresentato dall'indagine che il capo mi ha assegnato proprio oggi.
Gus: Hai già un altro caso!? [...] Va bene, ma soltanto per oggi, eh?


Il punto di forza della serie è la comicità.
Shawn è un eterno bambino e come tale si comporta; è immaturo, irresponsabile, egocentrico con un bisogno disperato di attenzione che attira facendo l’esagitato. Grazie ai suoi movimenti buffi e citazioni errate, spesso corrette da Gus, è fonte di ilarità. Spiazzano parecchio, infatti, i pochi momenti di serietà che ha questo personaggio. Shawn in realtà sa essere molto profondo, leale e saggio all’occorrenza, ma si guarda bene da far scoprire questo lato di se. Tuttavia non mancano i momenti drammatici, anche se vengono fuori più avanti e precisamente dalla terza stagione in poi ovvero dal momento in cui Shawn avrà a che fare con un serial killer che minaccerà le persone a lui care.

Ho trovato il provino che James Roday fece per la parte di Shawn Spencer. Mi piace da morire sentire le risate in sottofondo :-P Purtroppo i sottotitoli credo siano in spagnolo, ma ciò mi ha fatto capire che una capra in inglese non lo sono poi così tanto come credevo XD



La cosa che mi piace in particolare di questo telefilm è che non si ripete mai. Ogni stagione è composta da 16 episodi, tranne la prima che ne ha “solo” 15, ed ormai sono arrivati alla sesta stagione presentando ogni volta una situazione nuova. Dinosauri, mummie, modelli, cacciatori di taglie, leoni marini, ambientalisti, evasi, tate poco affidabili, fantasmi, ostaggi, piromani, giocatori di football e chi più ne ha più ne metta. Ogni volta che arrivo a pensare che ormai i due protagonisti abbiano visto e fatto di tutto c’è un episodio che mi smentisce.
Un’altra cosa molto carina è la sigla del telefilm cantata dal gruppo del creatore della serie televisiva Steve Franks, i Friendly Indians. Ogni episodio speciale tuttavia vede un arrangiamento differente. C’è stata la versione natalizia in Profumo d'omicidio (tra le guest star come genitori di Gus ci sono Phylicia Rashad, famosa per il ruolo di Clair Robinson ne I Robinson, e Earnie Hudson, Winston Zeddemore nell’indimenticabile Ghostbusters - Acchiappafantasmi ) e in Liberate Babbo Natale, è stata cantata in lingua spagnola poco dopo per Omicidio sul set, in lingua araba nell’episodio Omicidio a Bollywood che vede come guest star Sendhil Ramamurthy (Mohinder Suresh in Heroes), una versione a cappella per l’episodio successivo ovvero Addio gioventù che vede un trio d’eccezione. Uno dei componenti è infatti Jaleel White (Steve Urkel di Otto sotto un tetto), i nomi del cast sono scritti in cinese per l’episodio Romeo e Giulietta e JulietCurt Smith per l’episodio di cui è guest star (La lista d’attesa) ha rielaborato la sigla in versione elettronica, infine essendo arrivata all’episodio Una cittadina vecchio stampo posso dire che la sigla è un omaggio alla serie tv Twin Peaks dato che in veste di guest star si trovano ben 4 attori di questa serie (tra cui Ray Wise
già apparso in Possessione indotta nelle vesti di Padre Westley, tra l’altro ho trovato curioso interpretasse un prete dopo essere stato il Diavolo in Reaper - In missione per il Diavolo).

Ho cercato di citare anche qualche guest star, ma con l’andare delle stagioni ce ne sono state un numero esorbitante (con un’esplosione nella quarta e nella quinta stagione). Tra i tanti ne citerò altri tre. In Duetti americani, primo episodio della seconda stagione, il severissimo giudice di gara Nigel St. Nigel è...Tim Curry! Il cacciatore di taglie con il gilet in pelle tanto invidiato da Shawn nell’episodio Cacciatori di taglie altri non è che Kevin Sorbo ovvero l’Hercules più famoso della tv.
Mentre nell’episodio La piastrina di riconoscimento scopriamo che Juliet ha un fratello spia e ne veste i panni niente popò di meno che il wrestler (e per me è solo tale >.>) John Cena.

Ne parlerei per ore ed ore, ma è giunto il momento che io dica stop altrimenti potrei scrivere un poema epico *-*

venerdì 13 gennaio 2012

Recensione: Le lacrime della giraffa di Alexander McCall Smith

Ed ecco l'ultimo messaggio per oggi prima di schiantarmi sul letto :-P
Giovedì scorso per la rubrica Un giovedì in giallo vi avevo presentato Le lacrime della giraffa di Alexander McCall Smith ed oggi sono qui per recensirlo ^^ Mi ripeto solo un attimo per quanto riguardano i dati e la trama e poi via con la recensione.

Voto: 
Titolo: Le lacrime della giraffa
Autore: Alexander McCall Smith
Traduttore: Bertola S.

Editore: TEA (Collana TeaDue)
Pagine: 240 Formato: Brossura
Prezzo: 8,60€
Isbn: 9788850207039 

Trama: A Gaborone, capitale del Botswana, la signora Precious Ramotswe è molto rispettata: è la fondatrice della N° 1 Ladies Detective Agency, la prima e unica agenzia investigativa del piccolo paese dell’Africa meridionale diretta da una donna. Suo padre avrebbe preferito che aprisse una macelleria, ma lei ha poi deciso di fare la detective privata. Gran bevitrice di tè rosso, gentile come tutti i golosi e portata alla riflessione filosofica (ma solo fino a un certo punto), la signora Ramotswe ha imparato presto come portare un po’ di ordine nelle vite ingarbugliate dei suoi clienti, usando il suo cervello fino e soprattutto il suo gran cuore. Doti che le saranno indispensabili per affrontare il caso della signora Curtin e di suo figlio Michael, scomparso nel deserto ormai da dieci anni...

L'autoreAlexander McCall Smith, nato nello Zimbabwe, dove è cresciuto prima di completare gli studi in Scozia, vive almeno due vite. In una è professore di Medicina legale all'Università di Edimburgo, autore di dotte opere specialistiche e vicepresidente della commissione inglese per la genetica; nell'altra è scrittore di gialli e creatore di diverse serie di mystery la cui fama si è prodigiosamente diffusa in tutto il mondo.
Alexander McCall Smith su Internet:
http://www.randomhouse.com/features/mccallsmith/  Sito della Random House dedicato all'autore (in inglese)

Recensione: Prima di tutto devo mettervi in guardia su una cosa: Non si può leggere questo libro se in casa non si ha una scorta ben fornita di tè, e siccome sono seduta davanti al pc con una tazza di tè alla menta direi che non lo si può neanche recensire :-P
La signora Ramotswe beve tè rosso in continuazione, soprattutto se a prepararlo è la sua segretaria, nonché futura assistente detective, la signorina Makutsi.
E’ davvero un peccato, però, che il libro non faccia venire anche voglia di aprire un’agenzia di investigazione privata. Come mi aveva già anticipato Simo in un commento questo libro di Alexander McCall Smith è un giallo un po’ atipico. Atipico nel senso che l’atmosfera poliziesca non è altro che una scusa per poter parlare dell’Africa e soprattutto per farlo in maniera non stereotipata.
Probabilmente in realtà la signora Ramotswe non si comporta in modo poi molto lontano da quanto avviene nella realtà; indaga sul poco che ha e poi ne fa una supposizione perché “sente” che sia così. E ci azzecca, perbacco se ci azzecca. Peccato però che se il cattivo avesse sempre e solo la faccia del malvagio come unico indizio i detective privati non avrebbero molto lavoro perché li precederebbe la polizia ed in questo modo a noi viene meno la suspense o coinvolgimento deduttivo.
Beh...Rimane sempre l’Africa no? Ed invece no. Anche se non viene presentata l’Africa stereotipata, l’Africa dei bambini dal pancino gonfio, del safari e della carestia, McCall Smith la descrive solamente in modo superficiale e forse anche, oggi, già conosciuta.
Se poi vogliamo parlare dei personaggi mi spiace veramente tanto per JLB Matekoni perché purtroppo è descritto senza spina dorsale. Generoso si, ma con la forza di volontà di un gamberetto. E’ davvero un peccato che non sia all’altezza della signora Ramotswe ed è davvero un peccato che non si faccia rispettare in casa propria. Già dal primo momento che lo conosciamo la domestica gli mette i piedi in testa, criticando anche in maniera sgradevole la sua fidanzata, e lui non fa nulla.
Mah...Il libro mi è risultato insipido.
Vedremo come va con il seguito.

giovedì 12 gennaio 2012

Rubrica: Un giovedì in giallo - Anne Holt



...Ed ora la rubrica giusta :-P
(E questa volta a farmi compagnia ci sono i The Corrs con No More Cry. Molto giallosi vero? XD)

Come ogni giovedì è arrivata l’ora di Un giovedì in giallo, rubrica che ho scoperto grazie al blog L’albero delle gocciole. L’originale prevede l’aggiornamento sulle novità del genere in questione, quindi su gialli, thriller, etc..., ma io mi sono permessa di renderla un po’ più generica trattando vecchi e nuovi gialli, soprattutto di polizieschi che leggo o vorrei leggere io.

A dimostrazione del fatto che il caso segue sempre le sue vie credo di avere per voi una novità!
Come per Stolen la mia triade preferita, Mail-BookMooch-Anobii, ha colpito ancora! Questa volta il merito va tutto a BookMooch perché andando alla ricerca di alcuni libri da mettere in wishlist grazie al database di Amazon.it ho scoperto un’anteprima!
Sul sito dell’Einaudi non ne ho ancora trovato traccia, ma se su Amazon è segnato l’arrivo dell’ebook per Gennaio qualcosa dovrà pur dire no? Per la versione cartacea la data di pubblicazione l’ho trovata su Libreria Universitaria, ma lo segnava in arrivo già da Giugno scorso e siccome non è stato ancora pubblicato ci credo poco :-P Cercando meglio ho trovato qualcosa sul sito della FnacOra non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà ._.


Titolo: Nella tana dei lupi 
Autore: Anne Holt

Editore: Einaudi (Collana: Stile libero big)
Pagine: 400 Formato: Brossura
Prezzo: 19.50€
ISBN: 9788806209896
Data di arrivo: 24 Gennaio (E' in prevendita sul sito della Fnac perciò speriamo bene!)

Trama: A pochi mesi dall'attentato di Oslo, esce un altro inquietante caso firmato Anne Holt.
Nella tana dei lupo mette in campo nuovamente la detective Hanne Wilhelmsen, dopo il successo europeo e mondiale di La dea cieca e L’unico Figlio. La pista neonazista, spesso chiamata dalla Holt nei suoi romanzi gialli e prevista dalla scrittrice norvegese nei recenti fatti di cronaca, sembra in questa storia l’unica spiegazione possibile all'omicidio del primo ministro. Quando la donna viene trovata morta nel suo ufficio con un colpo di pistola alla tempia, tutte le piste vengono scandagliate, ma né trame personali, amorose o scabrose, né possibili avversari politici sembrano poter risolvere questo complesso omicidio. Per Hanne il caso è estremamente delicato, avendo a che fare con i più alti vertici della scena politica e quando anche i servizi segreti cercano di intralciare e sporcare le sue indagini tutto diventa più difficile. E’ come giocare a scacchi, muovere le pedine, senza rimuovere alcun tassello. Tutto deve apparire da fuori pulito e alla luce del sole, ma si sa che nella politica le trame sotterranee sono moltissime. Il compito della detective Wilhelmsen è quello di togliere le ragnatele dai cassetti segreti dell’amministrazione e scavare a fondo negli intrecci e negli accordi sotto banco. Nulla è come sembra e forse la vita privata del primo ministro non era così limpida e serena come le apparenze dimostravano. Anne Holt ci sorprende così con una nuova crime novel, portando sulla scena del delitto le sue conoscenze da ex collaboratrice della polizia di stato norvegese e da ex Ministro della Giustizia. Mettono i brividi le sue descrizioni precise e meticolose delle nuove frange del neonazismo scandinavo e ci ricordano ovviamente tragiche realtà oltre a laboriose storie noir di pura inventiva. La Holt mescola così in La tana dei lupi fiction e fatti di cronaca da cui si ispira liberamente, li mescola e agghiaccia il lettore con un romanzo dall'alto tasso di suspense.

L'autriceAnne Holt (1958) è la regina assoluta del romanzo del crimine norvegese e scandinavo, ma anche una delle autrici scandinave piú apprezzate dal pubblico e dalla critica di ogni tempo. Oggi si avvia a detronizzare anche i colleghi maschi con il crescente successo delle sue due serie romanzesche - la prima con il personaggio della detective Hanne Wilhelmsen, la seconda con la coppia Vik e Stubø. È una donna con una straordinaria e vasta esperienza lavorativa e umana alle spalle, una conoscenza diretta dei meccanismi investigativi e legali - è stata Procuratore e perfino Ministro della Giustizia.
È nata a Larvik e cresciuta tra Lillestrom e Tromsø in Norvegia. Ha vissuto negli Stati Uniti, a Dallas (proprio negli anni in cui fu ucciso JFK) e nel Maine, dove ha frequentato il liceo. Oggi vive a Oslo con la moglie e la figlia, nata nel 2002. Anne Holt ha lavorato anche come collaboratrice per diversi media e curato una rubrica di calcio, sua grande passione.
Di Anne Holt Einaudi Stile libero ha pubblicato con grande successo nel 2008 il primo libro della serie di Vik e Stubø, Quello che ti meriti (SuperET 2009). Nel 2009 sono usciti i romanzi Non deve accadere (SuperET 2010), La porta chiusa - dove alla coppia Vik e Stubø si affianca la stessa Hanne Wilhelmsen -, nel 2010 La dea cieca (SuperET 2011), vincitore del Premio Riverton per il miglior giallo norvegese dell'anno e il romanzo La vendetta, e nel 2011 L'unico figlio.

Rubrica: Lista dei desideri {3}

Eccomi tornata dopo la mia personale protesta contro il mio stesso template.
Ieri pomeriggio mi sono messa veramente d’impegno...mi era venuta un’idea bellissima e prima di tutto ho cercato dei template gratuiti che si avvicinavano almeno un po’ alle mie aspettative e, non trovandone, poi mi sono messa all’opera per conto mio. Ho creato un secondo blog ed ho iniziato a sperimentare grazie ai template forniti da blogger. Ci ho passato almeno 4 ore sopra ed alla fine non ho concluso nulla. Nulla. Sconfortata ho chiuso tutto e mi sono rifiutata di scriverci su. Ma perché ci devono essere per forza i CSS? T.T Io sono ferma l’HTML T.T Uffola...Tra l’altro la cosa che mi ha dato più fastidio non è stata la mia totale incapacità, ne ero già consapevole, ma il fatto che nonostante avessi scoperto come si faccia a modificare il carattere del titolo del blog una volta provato a modificare il mio attuale template questa opzione è sparita!!! Ma mi prende in giro? >.<

Ma veniamo a noi ed agli arretrati :-P
Inizio con la rubrica Lista dei desideri saltata ieri e che poverina ha subito impotente gli effetti della mia protesta. Sulle note di Paper Gangsta di Lady Gaga che escono dal mio I-Pod (ma come fanno le scrittrici a scrivere con la musica accesa? Io perdo il filo del discorso ogni minuto!) quest’oggi penso a due libri in particolare, il primo scoperto tra l'altro grazie ad un blog. Prima o poi ricorderò/scoprirò qual'è e ringrazierò ufficialmente, ma al momento come dice Boris in Balto: Non è Appoggiato sul Comodino, non è La dura vita di Narya. Sa soltanto quello che non è. Se solo capisse quello che è. Beh...Più o meno faceva così :-P

Titolo: La ragazza della porta accanto
Autore: Jack Ketchum
Traduttore: De Luca L.

Editore: Gargoyle
Pagine: 288 Formato: Rilegato
Prezzo: 17.00€
Isbn: 9788889541371

Trama: America rurale, anni Cinquanta. David ha 12 anni e incarna il prototipo dell'adolescente medio. Frequenta gli altri ragazzi del vicinato e comincia a sviluppare un certo interesse per il sesso femminile. Quando le sorelle Meg e Susan Loughlin si trasferiscono a vivere nella casa accanto, David e' felice dell'opportunità' di ampliare il proprio giro di amicizie, anche se Meg, che incontra per prima, e' un paio d'anni più' grande. I genitori delle due ragazze sono rimasti uccisi in un incidente d'auto, e le sorelle Loughlin sono state affidate alla vicina di David, Ruth. Ma Ruth, in apparenza ottima madre di famiglia, nasconde una vena di sadismo e alienazione, che sfoga dapprima sottoponendo le ragazze a percosse sempre più' violente e dolorose, poi dando vita a una serie di torture fisiche e psicologiche di cui David e gli altri ragazzi del vicinato divengono testimoni e, in qualche modo, complici inconsapevoli. La polizia non prende sul serio le denunce di Meg: l'unica speranza per lei e la sorella e' nell'aiuto dell'amico David. Riuscira' a salvare le sorelle prima che sia troppo tardi?

L'autoreJack Ketchum, pseudonimo di Dallas Mayr, è uno scrittore horror statunitense. È cresciuto nella periferia di Livingston (New Jersey), e si è diplomato alla Livingston High School nel 1964.
Il suo romanzo d'esordio nel 1981, Off Season, ha gettato le basi per una serie di romanzi e racconti dove il protagonista assoluto è l'uomo, una creatura sorprendentemente ambigua che si dimostra essere la bestia più temuta. Molto spesso i racconti di Ketchum si basano su fatti realmente accaduti: in particolare, il suo romanzo The Girl Next Door (La ragazza della porta accanto) è ispirato dal delitto del 1965 di Sylvia Likens, nell'Indiana.
Nel corso degli anni, Ketchum ha ricevuto numerosi premi Bram Stoker per opere come The Box, Closing Time, Peaceable Kingdom e per il suo racconto Gone Ketchum è stato nominato per il Bram Stoker Award 2000 come il Miglior Corto Fiction. Molte delle sue opere sono diventate dei film, tra cui The Lost ed il controverso The Girl Next Door.
Tuttavia, il lancio nel mercato cinematografico più importante per Jack Ketchum in campo internazionale è stato il rilascio da parte della Magnolia Pictures del film Red  nel 2008. Dopo le favorevoli recensioni del Sundance Film Festival il film ha riscosso approvazione fra la critica statunitense e continuato a riscuotere successo a livello internazionale con le successive traduzioni del romanzo in varie lingue.
L'ultimo adattamento cinematografico basato su un famoso romanzo di Ketchum è The Woman, presentato al Sundance Film Festival nel Gennaio 2011. Ketchum ha partecipato alla realizzazione del film con il regista Lucky McKee, dando un proprio contributo creativo ed artistico al film. The woman, a causa dei contenuti e temi molto forti, ha suscitato alcune polemiche: i personaggi e i loro costumi estremi sono elementi caratterizzanti dei romanzi di Ketchum; il film non censura e ricalca fedelmente i tratti horror e controversi dei libri dello scrittore americano. -Wikipedia-

Trailer:

Il secondo libro io l'ho conosciuto grazie al film. Troppo bellino *-* Mi dilungherò un pò, ma merita *-*

Titolo: La principessa sposa
Autore:  William Goldman
Traduttore: Brioschi M.

Editore: Marcos y Marcos  (Collana: Tredici)
Pagine: 329 Formato: Brossura
Prezzo: 15.00€
Isbn: 9788871685625

Trama: Un celebre sceneggiatore è disperatamente a caccia di una copia del romanzo chiave della propria infanzia. Quel romanzo gli aveva spalancato orizzonti impensati, rivelato uno strumento strepitoso: la lettura. Darebbe un occhio pur di trovarlo, vorrebbe regalarlo al figlio viziato e annoiato, sperando che il prodigio si ripeta. Quando ne agguanta una copia, si rende conto che molti capitoli noiosi erano stati tagliati dalla sapiente lettura ad alta voce del padre. Decide di riscriverlo. Togliere lungaggini e divagazioni. Rendere scintillante la “parte buona”. La magia si realizza. Il risultato è straordinario.
Si parte da una cotta clamorosa, un amore eterno tra un garzone di stalla e la sua splendida padrona, che sembra naufragare a causa di una disgrazia marittima. C’è poi il di lei fidanzamento con un principe freddo e calcolatore. Poi c’è un rapimento, un lungo inseguimento, molte sfide: il ritmo cresce, l’atmosfera si arroventa. Il trucco della riscrittura – arricchito da brillanti “fuori campo” dell’autore – l’incanto di personaggi teneri o diabolici, i dialoghi perfetti, fanno crescere il romanzo a livelli stellari. Disfide, cimenti, odio e veleni, certo. Ma anche vera passione, musica, nostalgia.
Si corre a trecento all’ora su un terreno tutto nuovo che abbraccia classico e stramoderno, fiabesco e farsesco, ironico e romantico. Seicento pareri a cinque stelle su Amazon lo proclamano ad alta voce: “Puro genio... regalatevi e regalate questa meraviglia... cosa si può chiedere di più a un libro?”

L'autore: Pare che i genitori di William Goldman – nato a Highland Park, fuori Chicago, nell’estate del 1931 – abbiano sempre fatto fatica a trascinare il figlio fuori dalle sale cinematografiche. William divora pellicole di ogni genere e specie, ed è impossibile farlo alzare dalla poltroncina prima della terza visione. Qualche anno più tardi, comincia a scrivere. Teatro, racconti e romanzi serissimi. Ma non ingrana. Passa al thriller ed ecco che dalla penna gli sguscia il soggetto – poi la sceneggiatura – del Maratoneta. Si aprono le danze, e il mondo del cinema scopre un protagonista. In quarant’anni di carriera ne scrive di tutti i colori – a volte anche in incognito – vince quasi tutto quel che si può. Per citare due soli fra gli Immortali, ricordiamo Tutti gli uomini del Presidente, e Butch Cassidy & the Sundance Kid. La principessa sposa è invece il suo più grande successo letterario, e negli ultimi anni è stato oggetto di un grande rilancio in tutto il mondo.


Citazioni: Il primo uomo era scuro, forse siciliano Aveva una gamba troppo corta e la sagoma di un gobbo, ma le venne incontro con velocità e agilità sorprendenti. Anche il secondo era scuro, probabilmente spagnolo, ed era dritto e sottile come la lama d’acciaio che aveva al fianco. Il terzo uomo, baffuto, forse turco, era probabilmente il più grosso essere umano che avesse mai visto.

“Buttercup, da parte sua, non si sentiva per niente eccitata. In effetti, non ricordava di essere mai stata così meravigliosamente calma. Il suo Westley stava per arrivare: quello era il suo mondo [...] E quando udì che le nozze sarebbero state anticipate, non se ne preoccupò minimamente. Westley era sempre pronto all’imprevisto, e se la poteva salvare alla sei, avrebbe potuto salvarla altrettanto felicemente alle cinque e mezzo”.

Il film: In un paese incantato, una principessa viene rapita da un crudele signore che vuole sposarla. La ragazza rifiuta e viene rinchiusa in un'alta torre, dove aspetta l'arrivo del suo fedele servitore ed amante, l'eroe non si fa attendere a lungo, uccide il cattivo e libera la sua bella.
Regista: Rob Reiner Cast: Cary Elwes, Robin Wright Penn, Mandy Patinkin, Chris Sarandon, Billy Crystal, Christopher Guest, Peter Falk e Carol Kane Lingua: italiano e inglese Durata: 98 minuti

mercoledì 11 gennaio 2012

Mondo Blogger


Devo assolutamente imparare a:

1) Eliminare le etichette e/o tag
2) Creare un template a 3 colonne
3) Capire come cavolo si fanno a mettere le etichette in alto alla pagina perchè fin'ora riesco a metterle solo in basso >.>
4) Capire come si faccia a modificare Home, About e Login presenti sul mio blog perché forse risolvo il problema al punto 3. E se non risolvo il problema al punto 3 almeno capire a cosa servano Home, About e Login e se sono inutili eliminarli.
5) Smetterla di ostinarmi a dedurre tutto da sola e cercarmi qualcosa su internet per capire come funzioni blogger ._.

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