mercoledì 31 ottobre 2012

Rubrica: Top Ten Tuesday {6}


Buona sera!

Eccomi qui a postare un nuovo appuntamento con la Top Ten Tuesday!
Si tratta di un meme creato dal blog The Broke and the Bookish che consiste nello stilare una lista di dieci elementi dato un tema specifico proposto di settimana in settimana. Tutti possono partecipare ed una volta scritto il proprio post è possibile inserirlo, grazie ad un widget, su The Broke and the Bookish.

Il tema di questa settimana è:
Dieci eroine che spaccano.
Dunque...

1) Anita Blake (L.K.Hamilton) Al momento l'Anita che conosco io è: risvegliante, cacciatrice di vampiri che opera sia con licenza che senza, collaboratrice della Spook Squad e qualcosa legato ai licantropi che al momento non ricordo XD Molto spesso è armata fino ai denti, ma non si fa mancare la conoscenza delle arti marziali. Spacca?

2) Elena Michaels. (Kelley Armstrong) E' il personaggio principale di una serie chiamata Women of the Otherworld...Se non è lei una kick-ass heroine chi altri potrebbe esserlo?
3) Spinella Tappo (Eoin Colfer) E' un'elfa ed unica agente femmina della LEP (Lower Elements Police). Esuberante e cocciuta si trova spesso a fare di testa sua e ciò non sempre le porta bene. Il suo più acerrimo nemico? Artemis Fowl, che però non può fare a meno di aiutare durante le loro innumerevoli avventure.

4) Maximum Ride (James Patterson). E' una ragazza-uccello, il frutto di un esperimento genetico che le ha donato le ali. Come lei ci sono altri ragazzi, ragazzi che riescono a fuggire dal laboratorio insieme a lei e di cui deve prendersi cura.

5) Hermione Granger (J.K. Rowling). E' una delle studentesse più intelligenti ed abili che siano mai arrivate alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Neanche fa la sua apparizione che già si trova alla prese con un Troll ed al terzo anno grazie alla Giratempo riesce a frequentare più lezioni di quante siano umanamente possibili. E se alla fine finisce tra le figurine delle Cioccorane eroina lo è di certo.

6) Clary Fray (Cassandra Clare). E da una cacciatrice di vampiri si passa ad una cacciatrice di demoni. Ho appena sbadigliato e siccome non mi viene nulla di furbo da dire al momento passo al personaggio successivo XD

7) Jane Rizzoli (Tess Gerritsen). La Jane dei libri non è la stessa della serie televisiva. Se nel telefilm Jane ha un suo posto ben definito ed è accettata dai colleghi quella dei libri deve faticare un pò di più, per non dire sempre, per essere accettata. Le battutine non si sprecano, ma vengono ripagate con i fatti.

8) Caterina d'Aragona (Philippa Gregory). Non so se la si può definire un'eroina ma questa donna forte che si oppone con tutte le sue forze all'annullamento del suo matrimonio mi ha sempre affascinato. Ho sempre ammirato il fatto che si considerasse moglie e Regina nonostante Enrico ormai avesse sposato un'altra donna, fortunatamente per lei Anna non lo aveva ancora portato all'esasperazione ù.ù E' un personaggio storico realmente esistito, lo so, ma va premiato anche il modo in cui lo si racconta e la Gregory lo fa molto bene.

9) Rose Madder (Stephen King). Ne avevo già parlato, ma credo che una donna capace di ribellarsi alla violenza domestica debba rientrare anche in questa top ten.

10) Miss Marple (Agatha Christie). Perché sotto sotto anche le arzille vecchiette hanno il loro perché :-P

Oggi sono poco prolissa e forse senza senso nelle mie spiegazioni, me ne rendo conto, ma ho sonno T.T
Notte notte ^^

sabato 27 ottobre 2012

Rubrica: Telefilm addicted - Elementary

I’m back!

Ero leggermente indecisa se pubblicare o meno questo post perché dimostrerebbe quanto poco valga la mia parola. Quando parlai qui, con gli occhi a cuoricino, di Sherlock dissi che mai e poi mai avrei guardato il suo gemello malvagio d’oltre oceano Elementary. Trovavo, e trovo tutt'ora  di pessimo gusto il fatto che a così breve distanza dalla messa in onda della serie inglese avessero in mente un adattamento americano come già era accaduto con Being Human, Misfits, Skins, etc etc. Non contenti i produttori americani erano anche arrivati a chiedere un parere a Moffat, come se detenesse il copyright su questo personaggio letterario, cosa che mi ha ulteriormente irritata perché tra le righe si può leggere che evidentemente sentivano di fare qualcosa di sbagliato. Fatto sta che nonostante il malcontento il progetto Elementary procede.
Procede ed il 27 Settembre è andato in onda il pilot.
E pochi giorni dopo era disponibile l’episodio sottotitolato.
Ed inavvertitamente potrei aver premuto il tasto play.
E potrei anche aver visto tutti e 43 i minuti che scandivano l’episodio.

Lo sooooooooooooooo. Ho fatto una cosa brutta. Ho tradito Sherlock ed ho tradito Benedict.
Però l’ho fatto in favore dell’amico e collega Jonny Lee Miller. E che bel pezzo di Jonny Lee Miller direi! Se non c’era lui giuro che non lo avrei guardato. A questo proposito mi trovo a concordare con Cumberbatch del quale tempo fa avevo letto una risposta riguardante la sua opinione su questo adattamento. Per quanto si possa apprezzare Miller ed augurargli tanta fortuna per una serie che ha tutti i presupposti per essere longeva il dubbio che sia stato scelto principalmente per inscenare una sorta di rivalità tra i due viene.

Comunque una volta che ho passato i primi 5 minuti del pilot a pensare tutto ciò ho potuto apprezzare i restanti 38 e farmi un’opinione più obbiettiva sul telefilm.
Lo Sherlock Holmes di Rob Doherty è fortunatamente qualcosa di diverso.
La prima impressione che ho avuto è stata quella di vedere una rock star; una ragazza mezza svestita che esce di casa in tutta fretta, un passato di dipendenza, braccio tatuato, fortunatamente amante del torso nudo e piedi scalzi che io adoro. Brillante, ma che non arriva fino all'eccesso, fino al “whoa” al quale Cumberbatch ci ha abituati. In questo senso lo trovo uno Sherlock Holmes più reale, più attuale, e che tra l'altro non si scandalizza a cercare le persone su Google. Ma è anche uno Sherlock Holmes più umano sul cui volto si legge che fin troppe volte ha visto la crudeltà dell’uomo. Se da un lato rimane lo stesso insensibile di sempre, indelicato con chiunque e soprattutto con i parenti delle vittime, dall'altro si preoccupa per le vittime e vuole rendere loro giustizia. E poi c’è lei. Joan Watson sua assistente nella riabilitazione che fa svanire tutta quella magia creata. Svanisce perché quando gli si para davanti lui le snocciola quelle frasi romantiche che fanno piacere sentirsi dire una volta ogni tanto, ma che purtroppo per lei sono solo battute mandate a memoria dal film messo in pausa alle sue spalle. La frittata comunque è fatta. L’impressione che John Watson abbia avuto un cambio sesso solo per poter inscenare prima o poi quella particolare relazione solamente accennata e tipicamente british vista in Sherlock ormai c’è.
Impressione che si rafforza di lì a poco quando Holmes dimostra una sensibilità maggiore nei suoi confronti, nei confronti di qualcuno che ha appena conosciuto e che oltretutto dovrebbe tenerlo al guinzaglio per ordine del padre che minaccia costantemente di tagliargli i fondi.
Grazie ad Holmes sappiamo anche del passato di Joan che stupisce con una serie di deduzioni degne del personaggio. Scopriamo quindi che i suoi genitori hanno qualche problemino coniugale, che lei è un ex chirurgo e che probabilmente le è successo qualcosa di grave sul lavoro. Non c’era neanche da dirlo dato che solo un decesso potrebbe spiegare la scelta di mollare chirurgia ed espiare facendo da assistente alla riabilitazione, o da valletto personale, e giustificherebbe anche il fatto che Joan non sopporta la vista dei cadaveri.
Per rimettersi in carreggiata, infatti, anche in questo caso Holmes fa da consulente per la polizia ma di New York, città in cui si è trasferito per disintossicarsi e soprattutto per dare un taglio al passato ed all'evento traumatico che lo ha portato sulla via della perdizione (io sospetto sia la morte di Irene, ma non si sa ancora ù.ù), sempre seguito dalla fidata Watson che anche in questo caso andrà a sostituire un oggetto inanimato con il quale Holmes era solito confrontarsi e scambiare pensieri a Londra.
Insomma...Un bellissimo Sherlock Holmes, al quale però sta malissimo la sciarpina, interpretato da un bravissimo Miller che può decisamente mettere a tacere tutte le maldicenze, ma una Joan Watson così e così a causa del personaggio mal creato. Staremo a vedere l’evoluzione di quest’ultima man mano che gli episodi andranno in onda e che il 23 Ottobre sono diventati 22, stagione completa.
Non sono più quindi i 13 programmati inizialmente, il che denota un riscontro positivo da parte di pubblico e critica ma secondo me avrebbero potuto lasciare la stagione corta, essendo un telefilm nascente, ed azzardare poi durante la seconda serie, perché ricordo che per il momento sono andati in onda solo 4 episodi e con i tempi che corrono arrivare fino a 22 senza scivoloni è dura.

venerdì 26 ottobre 2012

Recensione: A. L'Alfabetista di Torsten Pettersson


Buondì!

Io inizio a credere che il tapis roulant che c'è in palestra sia taroccato. Com'è possibile che io non perda neanche un grammo se un giorno si ed uno no sgambetto per un'ora e sul display segna che ho speso circa 400 kcal? >.<
E per rimanere in tema di tarocchi lascio la recensione di un thriller che secondo me non lo è neanche un po'!

Voto:  su 10
Titolo: A. L'Alfabetista
Autore: Torsten Pettersson
Traduttori: M.e R. Cocco, K. Östgren

Editore: Newton Compton (Collana: Grandi Tascabili Contemporanei)
Pagine: 330 Formato: Brossura
Prezzo: 6,90€
Isbn: 9788854131101

Trama: Nella cittadina di Forshälla la vita scorre lenta e tranquilla. Fino al giorno in cui in un parco pubblico viene ritrovato il cadavere di una donna. L’assassino l’ha strangolata, le ha cavato gli occhi e le ha inciso sulla pancia una lettera, una A. Tutti i sospetti si concentrano sul fidanzato della vittima, ma ciò non impedisce la sorprendente scoperta, a distanza di qualche tempo, di altri corpi, anch’essi senza occhi e con una lettera incisa sulla pancia. Cosa significano quelle lettere? Chi vuole la morte di persone apparentemente molto diverse tra loro? Per risolvere il caso, l’ispettore Lindmark dovrà entrare nella mente dell’assassino e seguirlo nei labirinti oscuri della perversione: un gioco destinato a insinuare nella sua esistenza l’ombra inquietante del dubbio…
Commenti in copertina: «Un thriller costruito alla perfezione, una tessera dopo l’altra, con incastri densi di logica sottile e sorprendente […]. Un romanzo che ti tiene avvinto, in continua attesa del tocco successivo, dell’invenzione seguente.»
Piero Soria, La Stampa
«Più duro di Henning Mankell, è il primo di una trilogia, e promette bene.»
Io Donna
«Un thriller eccezionale, senza dubbio uno tra i migliori degli ultimi anni.»
Jury

L'autoreTorsten Pettersson è nato in Finlandia nel 1955. Insegna Letteratura all’università di Uppsala, in Svezia. Oltre a B Il Burattinaio, la Newton Compton ha pubblicato A L’alfabetista, il primo thriller con protagonista il detective Harald Lindmark: un bestseller in classifica per settimane in Italia, tradotto in Spagna, Danimarca, Francia, Repubblica Ceca e Croazia.

Recensione: Ma i commenti in copertina sono autentici o chi li rilascia viene pagato per buttare lì mezza riga positiva? Fumano roba di pessima qualità prima di dare un giudizio o leggono direttamente un altro libro? No perché altrimenti questi commenti così entusiasti non si spiegano.
Non voglio aspettare per dirlo. Non comprate questo libro. Non fate come me, non fatevi abbindolare dalla trama interessante, dal prezzo non troppo alto e soprattutto dall'autore scandinavo. Fidatevi, non lo comprate. Se proprio avete la curiosità cercate la biblioteca più vicina a voi che incautamente ha speso i suoi miseri fondi per questo “thriller da brivido che dovrebbe gelare il sangue”.
Come fa ad essere un thriller se non succede nulla per tutto il libro? Ok...Ci sono dei cadaveri, ma non bastano per definire il genere. Dove sono la suspense ed il ritmo avvincente? Da nessuna parte, c’è solo una distesa infinita di noia. Le indagini non procedono mai. Non ci sono indizi sui quali ragionare, ma solo profili banalissimi che persino al lettore più inesperto possono apparire stereotipati. Corpo svestito senza violenza = Impotenza. Ed il vice commissario è andato addirittura fino ad Atlanta per imparare questa massima, complimenti.
Ed a te, Ispettore Lindmark, piace vincere facile?
Ovvio ed allora ecco che le indagini potrebbero, forse, sbloccarsi per grazia ricevuta perché viene alla luce un racconto scritto dalla defunta. E dico forse perché l’unico appiglio che potrebbe far smettere alla squadra di girarsi i pollici tutto il giorno viene trascurato dall'autore stesso del romanzo che sa già essere un indizio inutile.
Proseguiamo e...La prima incongruenza. Entrano in scena dei diari di una ragazzina russa che tenta la fortuna in Finlandia. Solo alla fine del libro si capisce che se da un lato servono per comprendere l’unico colpo di scena che veramente lascia un po’ stupiti dall'altro non si spiega come il lettore possa venirne a conoscenza dato che la storia è una trascrizione di ciò che avviene a Harald Lindmark e lui non ha nessun contatto con questa ragazzina. Qualcosa di simile capita poco più avanti con una confessione scritta ad un prete che deve mantenerne il segreto.
Altro delitto, altro racconto ed infine la ciliegina sulla torta: la spiegazione fatta dall'assassino servita su un piatto d’argento o per meglio dire recapitata direttamente a casa perché anche in questo caso si tratta di un racconto scritto infarcito di dettagli inutili come tutti quelli che lo hanno preceduto. Giuro che avrei voluto prendere il libro e scaraventarlo nel camioncino dei rifiuti che mi stava ostacolando l’uscita dal parcheggio. Ma scherziamo? Quale thriller può mai finire in questo modo? Come fa un ispettore a chiamarsi ancora tale dopo aver fatto praticamente nulla per tutto il romanzo?
Si riprende leggermente sul finale perché ovviamente chi se la tira proclamando la propria esperienza e superiorità un minimo di acume mentale lo deve dimostrare, peccato che a questo punto è il killer (nonché colpo di scena finale) a fare uno scivolone.
Insomma...Di questo libro non salverei proprio nulla.

Pagina 99
Estratto

Questa recensione partecipa alla:
- Halloween Reading Challenge creata da Matteo di Storie dentro storie.
- Hogwarts Reading Challenge ideata da Denise di Reading is believing.

mercoledì 24 ottobre 2012

Rubrica: Top Ten Tuesday {5}


Buona sera!

Con spaventoso ritardo affronto il quinto appuntamento con la Top Ten Tuesday!
Si tratta di un meme creato dal blog The Broke and the Bookish che consiste nello stilare una lista di dieci elementi dato un tema specifico proposto di settimana in settimana. Tutti possono partecipare ed una volta scritto il proprio post è possibile inserirlo, grazie ad un widget, su The Broke and the Bookish.

Halloween si avvicina per cui il tema di questa settimana non poteva essere altro che...
Dieci libri per entrare nello spirito di Halloween.
Spero che strada facendo mi venga in mente qualcosa perché al momento sono a quota 8 :-S

1) Pet Sematary di Stephen King. Vi è morto il gatto? Niente paura. Seppellitelo nello strano cimitero che avete proprio dietro casa e tutto tornerà come prima, sempre che anche prima della morte prematura il vostro gatto fosse mezzo zombie.

2) Il gatto nero ed altri racconti di Edgar Allan Poe. Penso che non abbia bisogno di presentazioni. In questa raccolta si trovano i classici racconti che si leggono a scuola quando si affronta questo autore: Il gatto nero, Il cuore rivelatore ed Il pozzo e il pendolo. Ma ci sono anche altri racconti che vale davvero la pena leggere, come ad esempio Il ritratto ovale!

3) 
Intervista col vampiro di Anne Rice. E non sarebbe Halloween senza il mio vampiro preferito *-*

4) Nodo di sangue di Laurell K. Hamilton. Necromanti, Vampiri, Zombie e Mannari. Ci sono praticamente tutte le creature soprannaturali più gettonate per la festa di Halloween racchiuse in un libro che merita davvero di essere letto.

5) Un messaggio dagli spiriti di Agatha Christie. Anche io prima o poi vorrei fare una seduta spiritica ù.ù Spero solo non mi annunci la morte di qualcuno come in questo caso!

6) Lo schiavo del tempo di Anne Rice. Ero un pò indecisa tra questo e La mummia, per ovvie ragioni, ma quest'ultimo è più una storia d'amore. Ho preferito scegliere un'anima ingannata e dannata che ha molto da raccontare attraverso i secoli.

7) Il figlio del cimitero di Neil Gaiman. Si tratta di una storia dolcissima dalle tinte dark. Volevo includere un libro nel quale fossero presenti dei fantasmi e questo credo sia perfetto. Anche i fantasmi desiderano diventare genitori e quando il piccolo Nobody ruzzola fino al cimitero dove abitano il loro desiderio può diventare realtà.

8) Il mistero di Sleepy Hollow di Washington Irving. Ho amato questa storia sin da quando per la prima volta vidi il cartone animato Le avventure di Ichabod e Mr. Toad. Lo rivedo ad Halloween ogni anno insieme a Il mistero di Sleepy Hollow diretto da Tim Burton. Adoro l'accoppiata Johnny Depp e Christina Ricci. Non ho ancora letto il libro, ma non potevo non citarlo e giuro che prima o poi rimedierò a questa mia mancanza!

9) Harry Potter di J.K. Rowling. Di certo non rientra nella mia top ten perché è una saga spaventosa, tutt'altro. Allora perché è qui? Perché Halloween è una festa molto cara a questa serie. La maggior parte delle vicende più movimentate avvengono proprio il 31 Ottobre, come anche le parti più tristi dato che sia i genitori di Harry che il caro Nick quasi senza testa sono morti proprio questo giorno.

10) L'albero di Halloween di Ray Bradbury. Non ho ancora letto anche questo libro, ma credo debba rientrare in questa top ten. Ho letto tempo fa la trama su wikipedia e mi piace l'idea di un libro che ripercorre la nascita di una festività che ormai è diventata solamente commerciale.

Notte notte!

giovedì 18 ottobre 2012

Recensione: Orgoglio e Pregiudizio e Zombie di Seth Grahame-Smith


Buondì!

Cosa si può fare quando un qualcuno a caso la mattina non si sveglia in tempo per andare a lezione? Ma scrivere una recensione, ovviamente! Beh...In realtà sono andata al mercato, in Posta, ho pranzato, ho fatto un ordine on-line ed infine ho scritto la recensione ma questi sono dettagli!

Voto:  su 10
Titolo: Orgoglio e Pregiudizio e Zombie
Autore: Jane Austen & Seth Grahame-Smith
Traduttrici: I. Maranesi e R. Zuppet

Editore: Nord (Collana: Narrativa Nord)
Pagine: 367 Formato: Brossura con alette
Prezzo: 15,00€
Isbn: 9788842916444

TramaÈ cosa nota e universalmente riconosciuta che uno zombie in possesso di un cervello debba essere in cerca di altro cervello. Così inizia Orgoglio e pregiudizio e zombie, versione fedelmente aggiornata del celeberrimo (e amatissimo) capolavoro di Jane Austen, grazie a numerose scene «inedite» in cui, a farla da protagonisti, sono appunto gli zombie. Pubblicato da una piccola casa editrice americana, questo romanzo ha suscitato l'entusiasmo sia dei neofiti sia dei più fanatici ammiratori della Austen, scalando in breve tempo tutte le classifiche di vendita e imponendosi come il fenomeno editoriale dell'anno. E il motivo di un successo tanto clamoroso è semplice: al fascino di una storia d'amore senza tempo, si aggiunge il divertimento di una lotta senza esclusione di colpi contro l'orribile flagello che si è abbattuto sull'Inghilterra, arrivando fino al tranquillo villaggio di Meryton, dove l'indomita Elizabeth Bennet, insieme con le sue sorelle, è impegnata a contrastare orde di famelici morti viventi. Un ruolo che le calza a pennello, almeno finché non arriva il bello e scontroso Mr Darcy a distrarla... Pieno di romanticismo e avventura, di cuori infranti e cadaveri affamati, di argute schermaglie e duelli all'arma bianca, Orgoglio e pregiudizio e zombie trasforma una pietra miliare della letteratura mondiale in un libro che si ha, finalmente, davvero voglia di leggere. O che non si vede l'ora di rileggere.

L'autoreSeth Grahame-Smith è nato nel 1976 e vive a Los Angeles. Ha letto per la prima volta Orgoglio e pregiudizio quando aveva 14 anni, ma ne era rimasto deluso. Tuttavia, quando ha ricevuto la proposta di scrivere un romanzo con gli zombie, ha subito pensato ad Elizabeth Bennet e a Mr Darcy. Come ha spiegato alla rivista Time, infatti, «è quasi come se Jane Austen avesse inconsapevolmente previsto questo tipo di adattamento. C’è un'’eroina emancipata e dalla lingua tagliente, quindi non è difficile immaginarla anche armata di un pugnale tagliente. E poi c’è Darcy: non credo di dover aggiungere altro...»
L'autrice: Jane Austen (Steventon, 16 dicembre 1775 – Winchester, 18 luglio 1817) è stata una scrittrice britannica, figura di spicco della narrativa pre-romantica ed una delle autrici più famose e conosciute d'Inghilterra. Il suo primo, e più famoso, romanzo è Orgoglio e pregiudizio, terminato nel 1797, ma pubblicato solo nel 1813. Ha avuto diverse trasposizioni cinematografiche.

RecensioneO.ò <- Per tutto il libro questa è stata la mia espressione e devo dire che permane tutt'ora mentre scrivo questa recensione perché mi attiva il ricordo di ciò che ho letto. Il libro quindi mi ha lasciata veramente perplessa.
Più leggevo e più capivo come mai in copertina oltre al nome di Seth Grahame-Smith è presente anche quello di Jane Austen. Non si tratta di un lavoro ispirato al romanzo della celebre scrittrice inglese, ma è Orgoglio e Pregiudizio riscritto pari pari ed arricchito da zombie ridicoli e cultura orientale. Credo e spero che l’intento dell’autore fosse quello di creare la parodia di un romanzo così famoso ma che di per sé lo ha deluso. Il problema è che la storia, o per lo meno la parte scritta ai giorni nostri, è mal concepita perché non si sa bene cosa ci facciano quegli zombie lì. Vagano per le strade alla ricerca di cervelli, che spesso confondono con i cavolfiori, ed attaccano giustamente coloro che dalla città migrano verso le campagne per divertirsi con infiniti balli. Ora…io capisco che la Società ha bisogno di eventi per evidenziare il prestigio delle famiglie altolocate, ma se sai che uno zombie ti può entrare in casa come niente fosse e mangiarti forse eviti no? Per fortuna a salvare quasi tutti gli invitati ci saranno le sorelle Bennet addestrate in Cina per diventare delle formidabili guerriere. Aspettate…Cina? Cina?! Capisco che un personaggio forte ed indipendente come Elizabeth possa richiamare l’idea di una guerriera, ma non riesco a concepire una donna inglese di metà ‘800 che va fino in Cina, o per dirla tutta nel caso di Darcy in Giappone, per compiere un addestramento che da quanto ho capito avviene a più riprese e per pochi giorni per via delle ristrettezze economiche. Completano questo quadro ninja trapiantati in Inghilterra e combattimenti mal riusciti. Non ho per niente apprezzato il modo in cui Elizabeth per esibizionismo aggredisce brutalmente un ninja al servizio di Lady Catherine e soprattutto non mi è piaciuto il modo in cui si relaziona con le persone che non le stanno a genio perché se potesse ucciderebbe tutti senza tanti complimenti. Insomma…tutta la parte creata da Grahame-Smith sarebbe da tagliare senza pensarci su due volte cosa che si potrebbe fare anche molto in fretta. Perché non dargli un voto più basso allora? Perché se anche considero questo romanzo un mero tentativo di guadagnare molto con il minimo sforzo almeno mi ha fatto venir voglia di leggere l’originale che prima non prendevo neanche in considerazione.

Pagina 99

Questa recensione partecipa alla:
- Halloween Reading Challenge creata da Matteo di Storie dentro storie.
- Hogwarts Reading Challenge ideata da Denise di Reading is believing.

mercoledì 17 ottobre 2012

Rubrica: Top Ten Tuesday {4}


Buondì!

Che bella giornata è stata quella di oggi. La mia migliore amica si è laureata con il massimo e sono davvero felice per lei! Non lo dico perché la conosco, ma sinceramente la sua presentazione è stata la migliore tra quelle che ho visto ed anche se la ragazza che l'ha preceduta ha fatto un lavoro più dettagliato si è un po' persa nella presentazione che è stata davvero prolissa! Va bene che è un tema che ti appassiona molto, ma parlarne per un'ora e passa quando sai benissimo che la commissione non ti ascolta mi sembra esagerato! Soprattutto perché era l'una!!! Comunque...Fortunatamente io non dovrò esporre la mia XD

E dopo questo piccolo fuori programma...Top Ten Tuesday!
Si tratta di un meme creato dal blog The Broke and the Bookish che consiste nello stilare una lista di dieci elementi dato un tema specifico proposto di settimana in settimana. Tutti possono partecipare ed una volta scritto il proprio post è possibile inserirlo, grazie ad un widget, su The Broke and the Bookish.

Questa settimana si parla di coloro che creano le storie, ovvero gli autori, perché il tema è:
 I dieci autori preferiti dato un genere specifico
Seguendo le orme di Kelly ho deciso di suddividere la Top Ten in due gruppi da 5 in modo da scegliere i due generi che leggo maggiormente: Poliziesco. e Fantasy .

Poliziesco:
1) Agatha Christie. Poteva mai mancare? Certo che no! Regina del giallo, autrice più tradotta nel mondo, donna che a sua volta si è vista protagonista di un mistero, tra le prime a trattare l'omicidio seriale e quello di gruppo, le sue opere vengono ristampate ogni anno per creare delle edizioni speciali che non rimangono mai invendute e Trappola per topi si può trovare tutt'ora in teatro. Insomma a questa donna non manca proprio nulla!

2) James Patterson. Sono consapevole del fatto che più va avanti a scrivere più diventa commerciale, ma i suoi primi lavori mi sono piaciuti veramente molto tant'è che nonostante i suoi difetti lo leggo ancora adesso. (E per puntualizzare oggi sono anche migrata fino da Libraccio per prendere un suo libro a -50% che avevo adocchiato la scorsa volta, ma non c'era già più! >.<)

3) Tess Gerritsen. Quando imparerò a scrivere il suo cognome correttamente sarà un grande giorno, inverto sempre la t e la s >.< Ma va beh...Gli autori che si scoprono un pò per caso sono sempre i migliori. Avevo visto un articolo su Libraio che parlava di Madame X e non ci avevo fatto molto caso. Poi ho guardato la prima stagione di Rizzoli & Isles e qualcosa iniziava a muoversi dentro di me, ma solo quando ho preso in mano Il chirurgo e l'ho letto tutto d'un fiato fino alla fine mi sono resa conto di cosa mi ero persa.

4) 
Qiu Xiaolong. Perché di non soli autori americani ci si può beare :-P Ho già avuto modo di dire quanto mi abbia affascinato un suo libro perché racchiude in se tanto, ma al tempo stesso è in grado di non uscire mai fuori tema. Attraverso i suoi libri si possono conoscere le conseguenze del regime comunista negli anni'90, il ruolo delle Triadi, ma anche la poesia e le tradizioni senza che tutto ciò prenda il sopravvento sulla storia poliziesca. Xiaolong oltre ad essere uno scrittore di narrativa è anche un poeta, ma al momento possiamo apprezzare questa sua qualità solo attraverso l'ispettore Chen perché le sue raccolte di poesie non sono ancora state tradotte.

5) Dan BrownEbbene sì, appartengo alla schiera di coloro che hanno apprezzato Il Codice da Vinci. Sicuramente tutta l'attenzione mediatica sui dipinti e su questo presunto codice hanno contribuito a sminuire una storia che deve essere presa come tale, ma ciò non toglie che abbia uno stile narrativo in grado di tenerti incollato al libro facendo anche volentieri la nottata. Ho deciso di citarlo per ultimo solamente perché non mi piace tutto ciò che Dan Brown ha pubblicato, ma solo la serie che ha per protagonista Robert Langdon.

Fantasy:
1) Anne Rice. Se si cercano i vampiri veri bisogna bussare alla sua porta. Quando mi trovo a giudicare un libro che ha per protagonista un vampiro il mio pensiero va sempre a lei ed al suo Lestat. Ciò che apprezzo di lei è che non soltanto ha saputo dare il giusto aspetto a questa creatura della notte, ma lo ha anche circondato di descrizioni ricercate e mai noiose. Purtroppo con il tempo Lestat ha perso la sua bellezza ed il tormento per Claudia hanno portato Louis ad essere il protagonista di un cross over senza senso, ma ciò non sminuisce il contributo che Anne Rice ha dato.

2) Laurell K. Hamilton. Non posso che proseguire con lei. Al momento ha saputo creare il vampiro che più si rifà al mio ideale circondandolo di altre creature soprannaturali che non lo fanno sfigurare. Non sono ancora arrivata ai libri porno della serie dedicata ad Anita Blake quindi ne parlo ancora bene XD

3) Terri Garey. Di suo ho letto solamente il primo libro della serie Nicki Styx e mi ha subito conquistata. Ho apprezzato molto il fatto che la protagonista non accettasse la sua condizione e soprattutto che la storia d'amore fosse un contorno ben integrato nella trama anziché fare da padrona.

4) Diana Wynne Jones. Il castello errante di Howl. Dovrebbe dire tutto no?

5) Tara Bray Smith. Chiamatemi la paladina delle cause perse, ma a me Farfalle nere è piaciuto ._. Sicuramente ha bisogno di un seguito perché termina senza un senso, ma sia la storia che lo stile di scrittura ricordo che mi avevano solleticata.

Ed ora crollo a letto perchè ho veramente sonno. Sinceramente non riesco più a leggere nulla quindi spero di non aver fatto errori ortografici, ma soprattutto spero di aver scritto cose sensate :-P
Notte!

giovedì 11 ottobre 2012

Recensione: The Summoning di Kelley Armstrong


Buondì!

Ma che freddo fa? Ok...Forse se mettessi una maglietta con le maniche lunghe sentirei meno freddo, ma mi rifiuto di ammettere che faccia già così freddo (e poi non ho voglia di fare il cambio di stagione prendendo e spostando scatoloni ed indumenti ù.ù).
Comunque non tutte le giornate grigie e piovose vengono per nuocere e prendendomi una piccola pausa dal libro in lettura ho deciso di scrivere una recensione ^^

Voto:  su 10
Titolo: The Summoning - 
Il richiamo delle ombre
Autore: Kelley Armstrong
Traduttrici: C. Marmugi e S. Adami 

Editore: Fazi (Collana: Lain)
Pagine: 343 Formato: Rilegato
Prezzo: 10,00€
Isbn: 9788876251078

Trama: Chloe Saunders, una teenager come tante. Pochi sogni nel cassetto e nessuna particolare aspirazione, se non quella di diplomarsi con un voto decente, avere molti amici, trovare magari un ragazzo da amare. E tuttavia, sebbene le sue aspettative non siano poi così alte, mai si sarebbe aspettata che nel bagno della scuola, invece di ragazze che si rifanno il trucco o parlano del giocatore di football che le ha invitate al ballo, avrebbe trovato il bidello. Un bidello che ormai è morto. Ma Chloe può vedere i fantasmi e i fantasmi possono vedere lei. La sua vita non sarà mai più la stessa. Molto presto gli spettri sono ovunque, le richiedono attenzione, invocano il suo aiuto. È troppo per lei: la ragazza ha un crollo nervoso, tanto da essere internata in una casa per ragazzi disturbati. Lyle House, «un posto per ritrovare la serenità» reciterebbe la brochure, se ne esistesse una. Purtroppo la realtà si rivela presto meno patinata e tranquilla: quando Chloe conoscerà meglio gli altri pazienti - l'affascinante Simon e l'odioso fratello Derek, la detestabile Tori e Rae, che ha un "problemino" col fuoco - inizierà a realizzare che c'è qualcosa di strano e sinistro che lega tutti loro, che non si tratta dei soliti "ragazzi interrotti", che c'è una vena molto più oscura che si cela nelle fondamenta di Lyle House…

Dopo Bitten, primo titolo della saga paranormal-romance della scrittrice americana Kelley Armstrong (più di 20.000 copie vendute in Italia in tre mesi) esce l'atteso primo episodio della trilogia young adult "The Darkest Powers": The Summoning, che ha scalato la bestseller list del New York Times, vendendo più di 300.000 copie negli Stati Uniti e oltre 70.000 nel Regno Unito.

L'autriceKelley Armstrong, sposata e madre di tre figli, vive in una zona rurale dell'Ontario dov'è nata, nel 1968. Ha pubblicato la saga paranormal-romance Woman of the Otherworld, 11 volumi dei quali è stato pubblicato in Italia il primo, Bitten (Fazi 2010); la trilogia young-adult The Darkest Powers, e una serie poliziesca che ruota intorno alla figura della detective Nadia Stafford, giunta ora al secondo episodio.

CitazioneEra come a scuola, quando le altre ragazze sbavavano sui jeans firmati accumulando ore e ore a lavorare come baby-sitter per potersene comprare un paio, mentre io me ne stavo là, con indosso i miei e altri quattro nell'armadio, che per me avevano il valore di quelli delle bancarelle. Mi sentivo in colpa perché non apprezzavo ciò che avevo. Ma la negromanzia non era un paio di jeans costosi, e io ero quasi certa che la mia vita sarebbe stata migliore senza. Indubbiamente più semplice. E tuttavia, se mi fossi svegliata il giorno dopo e non avessi potuto parlare con i morti, ci sarei rimasta male o no?

Recensione: Scrivo questa recensione un paio di giorni dopo aver terminato di leggere il libro perché ho avuto decisamente bisogno di elaborare il lutto. Credo di non aver mai detto che un libro mi ha deluso veramente. In genere non ho molte aspettative per cui se un libro non mi piace non mi vien voglia di buttarmi giù da un ponte, ma se invece mi piace ne rimango piacevolmente colpita e mi resta così un bel ricordo.
Per questo comprai The Summoning ad occhi chiusi dopo aver letto ed apprezzato davvero molto Bitten - La notte dei lupi, sempre un libro scritto da Kelley Armstrong che segna l’inizio di un’altra serie ovvero Women of the Otherworld. Ad oggi sono ancora indecisa se pentirmi della scelta fatta o se dare una seconda possibilità alla The Darkest Powers Trilogy soprattutto perché si intuisce che l’azione vera e propria avverrà nel secondo volume. Ma sarà così?
Leggendo la trama mi sarei aspettata più azione, più fantasmi, o con il senno di poi, più zombie ed invece mi sono ritrovata nella placida vita di Chloe Saunders fatta di lavori domestici, retate in dispensa e zuffe amorose. Il problema della narrazione è che i pochi momenti rappresentanti i colpi di scena sono stati descritti in maniera tranquilla sicché si ha l’impressione che non succeda nulla per tutto il libro. Si riprende leggermente nel finale, ma ormai è troppo tardi e l’amaro in bocca rimane. E’ troppo facile contare sul proprio stile di scrittura ed avere la consapevolezza che in qualsiasi caso sia scorrevole, ma se manca la sostanza poter leggere un libro in due giorni non basta.
Tuttavia ho apprezzato molto che la protagonista non accettasse immediatamente la sua particolarità, ma che cercasse un modo razionale di affrontarla. Purtroppo però questa scelta è stata utilizzata male perché la testardaggine di Chloe a non voler ammettere la possibilità di vedere i fantasmi nonostante le prove la fa apparire come una ragazzina con le fette di salame sugli occhi. Spesso si trova a paragonare le sue scelte a quelle compiute dalla protagonista di un film horror che ad ogni porta aperta rischia di trovare la morte, ma non si chiede mai se a quel punto della SUA vita allo spettatore non venga voglia di scuoterla gridando: Sveglia!!! Cosa ti serve ancora per credere? Soprattutto perché il lettore sa già che lei ha questa capacità e che non si tratta di una malattia mentale.
Un’altra pecca, secondo me, è il finale tagliato ad esattamente un terzo della narrazione. Di Bitten avevo apprezzato il fatto che se anche fa parte di una serie molto lunga sia stato concepito come un libro autoconclusivo. In questo caso invece siamo praticamente costretti a comprare i libri successivi per avere una fine. Fortunatamente almeno è una trilogia.
Sicuramente spero che nel seguito venga chiarito come mai Chloe per dodici anni non è stata più in grado di vedere i fantasmi e soprattutto perché sono ritornati a farsi vivi. Sinceramente non credo alla storia proposta da Rae sugli ormoni :-P
Insomma...Credo che l’esperimento della Armstrong di calarsi nei panni di un’adolescente sia fallito, soprattutto considerando che si tratta di un’opera successiva a Bitten per cui non le si può neanche imputare l’inesperienza.

Pagina 99

Questa recensione partecipa alla:
- Halloween Reading Challenge creata da Matteo di Storie dentro storie.
- Hogwarts Reading Challenge ideata da Denise di Reading is believing.

mercoledì 10 ottobre 2012

Rubrica: Lista dei desideri {7}



Buondì! ^^

[Mi sto per buttare giù da un ponte...Questa frase iniziale mi sballa tutto il post e non capisco perchè voglia separarmi iniziando da preoccuparmi. Boh...I misteri di blogger. Forse ho risolto *-* Enjoy!]
Sto iniziando a preoccuparmi perché per quanto riguarda l'acquisto dei libri vado a periodi e questo credo che sia ufficialmente il periodo degli acquisti O.O Quindi mi sto chiedendo quanto sia sano per il mio portafoglio mettere nero su bianco la Lista dei desideri che mi farebbe tornare in mente qualche libro che vorrei avere. Mentre ci rifletto...





Titolo: Matched

Autore: Allie Condie
Traduttore: S. Pellegrini

Editore: Fazi (Collana: Lain)
Pagine: 356 Formato: Rilegato
Prezzo: 18.50€
Isbn: 9788876251160

Trama: E’ il quindici del mese e, come è consuetudine, la Società celebra i Banchetti di Abbinamento. Cassia Maria Reyes ha 17 anni ed è arrivato per lei il momento di partecipare finalmente al suo Banchetto. Curiosa di sapere chi le verrà assegnato, Cassia ripone grande fiducia nelle scelte della Società: sa che il suo sarà il compagno perfetto. Quando i Funzionari chiamano il suo nome si alza e si dirige verso lo schermo dell’Abbinamento. Pochi secondi di attesa prima di scoprire che il suo compagno è un caro amico, un ragazzo che conosce da tutta la vita, Xander. Ma non è il volto di Xander quella che compare sullo schermo di casa sua, una volta inserita la micro card in dotazione a ogni ragazzo appena abbinato. Il volto appartiene a un altro ragazzo, Ky. Cassia si trova ora a un bivio, divisa tra due scelte impossibili: tra Xander e Ky, tra un’esistenza preordinata e un percorso che nessuno ha mai avuto il coraggio di seguire. Divisa tra due vite. Una pianificata e controllata e una illegale, pericolosa ma libera. Non più un quadro dove gli unici colori siano il bianco e il nero, ma un arcobaleno di tonalità, scelte da lei e non da chi ha sempre deciso al suo posto.

Appena uscito in America (30 novembre 2010), Matched, il romanzo distopico di Ally Condie, ha scalato la bestseller list del New York Times e la Best Selling Books top 150 di USA Today, dove permane ancora, vendendo ad oggi più di 200.000 copie. I diritti di traduzione sono stati acquisiti da 20 paesi (Australia, Brasile, Catalogna, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Indonesia, Israele, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, USA, UK), e Matched ha scatenato un passaparola mediatico mai visto dai tempi di Twilight, trasformando negli USA la pubblicazione del libro nell’evento editoriale più atteso dell’autunno 2010. L’edizione tedesca di Matched è da cinque settimane nella bestseller list di Der Spiegel. La Disney ne ha acquisito i diritti cinematografici. Immaginate un mondo dove non esiste scelta. Un mondo in cui ogni passaggio della vita viene scandito e orchestrato della Società. Un mondo dove l’amore è stato ridotto a una semplice unione di individui geneticamente compatibili, in grado di creare una progenie perfettamente in salute, priva di difetti. A diciassette anni una cerimonia vi assegnerà il vostro compagno ideale, a ventuno vi sposerete e al compimento degli ottanta anni, non un giorno di più, una morte felice e tranquilla vi rimuoverà da una Società alla quale non siete più utili. Questo è il mondo di Matched.

L'autriceAllyson Braithwaite Condie ha insegnato inglese in un liceo dello Utah e dello stato di New York. Al momento, i suoi tre bambini la tengono occupata a giocare con le macchinine e a costruire fortezze coi Lego.



Titolo: Wicked Lovely. Incantevole e pericoloso
Autore:  Melissa Marr
Traduttore: L. Olivieri

Editore: Fazi (Collana: Tascabili)  
Pagine: 336 Formato: Brossura
Prezzo: 6.90€
Isbn: 9788864115528

Trama«Esseri fatati. Mi seguono degli esseri fatati». Non l’aveva mai detto a nessuno. Era una delle regole su cui la nonna si era sempre dimostrata inflessibile. Non puoi mai sapere se ti stanno ascoltando. Non puoi mai sapere se sono nascosti da qualche parte. 

Aislinn vive in una cittadina della provincia americana con la nonna. La sua vita assomiglia a quella di milioni di ragazze, se non fosse per un aspetto: ha il potere di vedere le fate. Fate malvagie che infestano la città, creature pagane, maliziose e lascive che si presentano in bande a fare dispetti, divertendosi alle spalle degli umani. Aislinn ha imparato a proteggersi da loro facendo finta di non vedere, seguendo i saggi consigli della nonna: non guardare le fate invisibili, non rivolgere loro la parola e, soprattutto, non attirare mai la loro attenzione. Ma quando alcuni esseri fatati cominciano a seguirla da vicino, le regole diventano impossibili da rispettare e lei confessa il suo segreto alla persona più cara che ha: Seth, diciotto anni, capelli blu, piercing e un vecchio vagone di un treno abbandonato come casa, un ragazzo verso cui prova sentimenti profondi che vanno al di là dell’amicizia. Il loro legame sarà messo a dura prova da Keenan, Re dell’estate e guida del Regno Fatato, che vede in Aislinn la prescelta, destinata a diventare la compagna della sua vita. Per lei diventa sempre più difficile allontanarlo, resistere alla sua bellezza abbagliante, ignorare quella strana e calda alchimia che la scuote in ogni parte. Il cuore di Aislinn è diviso, dovrà fare la sua scelta, in un emozionante conflitto tra amore eterno e amore terreno.

L'autrice: Melissa Marr, nata nel 1972, ha esordito con la serie di Wicked Lovely edita da Fazi Editore. È di prossima uscita negli USA il suo primo romanzo per adulti. Vive a Washington, D.C.
.
Ed ora torno al mio conto alla rovescia. Se tutto va bene domani alle 11 tornerò da Libraccio per comprare qualche libro che la settimana scorsa mi era sfuggito *-*
Visto? Visto? Sono ufficialmente senza controllo!!

Rubrica: Top Ten Tuesday {3}

Buona sera!

Sono in ritardissimo, lo so, ma oggi sono stata fuori tutto il giorno. Sono tornata giusto in tempo per vedere Criminal Minds e poi sono corsa qui per dedicarmi alla Top Ten Tuesday!
Si tratta di un meme creato dal blog The Broke and the Bookish che consiste nello stilare una lista di dieci elementi dato un tema specifico proposto di settimana in settimana. Tutti possono partecipare ed una volta scritto il proprio post è possibile inserirlo, grazie ad un widget, su The Broke and the Bookish.

Questa settimana il tema è...
I miei dieci libri preferiti letti però da quando ho iniziato a scrivere il blog.
(Oddio che trauma tradurre il tema di questo appuntamento. So cosa vuol dire la frase in inglese, o almeno lo spero, ma mi usciva solo una frase in italiano correggiuto)
Edit: In realtà rileggendo con attenzione tutto il post della Top Ten Tuesday mi sono resa conto che non era il tema ufficiale, ma se ne poteva scegliere uno tra quelli passati. Poco male...Tanto questo non lo avevo mai fatto.

1) La soavissima discordia dell'amore di Stefania Bertola. Ma avrei potuto dire Ne parliamo a cena, A neve ferma, Biscotti e sospetti, Luna di Luxor, insomma avrei potuto dire qualsiasi libro di Stefania Bertola grazie alla quale ho scoperto un genere a me fino ad allora sconosciuto: il chick-lit. I suoi sono libri divertenti e scorrevoli e poi c'è l'ambientazione torinese :-P

2) I predatori blu di Eoin Colfer. E' un libro originale e coinvolgente. Ero con quei ragazzi mentre davano la caccia a quegli esserini blu fino al colpo di scena, e quello dopo, e quello dopo ancora. Il libro non si poteva che chiudere con una redenzione anche se Colfer è stato davvero cattivo nel finale T.T

3) 
Bitten di Kelley Armstrong. Finalmente una protagonista indipendente e con le capacità muscolari funzionanti. Basta ragazzine che inciampano sui loro stessi piedi che mi fanno sempre domandare se esistono veramente persone del genere, ma una donna che sa badare a se stessa e che una volta tanto salva l'uomo in pericolo ù.ù

4) Il chirurgo di Tess Gerritsen. Una scrittura scorrevole ed un ritmo incalzante mi hanno aiutata a terminare questo libro in un paio di giorni. Non riuscivo a smettere di leggere anche perché non riuscivo a separarmi dai protagonisti ben caratterizzati e decisamente umani, che possono sbagliare.

5) C'è un cadavere in biblioteca di Agatha Christie. La settimana scorsa ho detto quanto io ami Agatha Christie quindi non poteva mancare un suo libro nella mia lista e fortunatamente da quando ho aperto il blog qualcosa di suo l'ho letto :-P

6) Evernight di Claudia Gray. Mi sono avvicinata a questo libro con diffidenza temendo il peggio ed invece è stata una piacevole scoperta. Non è un capolavoro, ma la sua trama è riuscita a spezzare un meccanismo di già letto che ritrovavo in ogni libro i cui protagonisti erano dei vampiri. Anche se si può far di meglio l'originalità va premiata ^^

7) Artemis Fowl di Eoin Colfer. Credevo che una serie fantasy per ragazzi mi lasciasse poco ed invece mi sono portata a casa dei personaggi indimenticabili. Sarà che sono infantile e me ne vanto, ma non posso fare a meno di Artemis Fowl e soprattutto non posso stare senza l'elfa Spinella Tappo!!

8) Quello che ti meriti di Anne Holt. E' il primo poliziesco scandinavo che ho letto ed è stato amore a prima vista. Anche se il finale mi ha lasciato l'amaro in bocca ed un filino mi è sembrato azzardato non posso non citarlo in questa top ten.

9) Morte al pub di Ngaio Marsh. Perchè di non solo Agatha Christie ci si può beare. Spero di non dire eresie, ma credo che abbia saputo dare alle storie della Christie ciò che mancava loro, ovvero descrizioni più accurate ed una caratterizzazione maggiore dei personaggi.

10) La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger. Non sono una romanticona, ma questo libro me lo ha fatto diventare. Ho sorriso, ho pianto, mi sono arrabbiata ed ho sperato. Insomma è un libro che mi ha emozionata. Dai vari commenti letti su Anobii ho capito che o lo si ama o lo si odia, fortunatamente io l'ho amato ^^

Ed ora vado a letto che ho veramente sonno!
Non ho neanche la forza di rileggere quindi spero che vada tutto bene @.@
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...