lunedì 20 febbraio 2012

Rubrica: Dorfles Consiglia

Rieccomi ^^

Dunque come sapete questo è lo spazio dedicato ai libri che il il professore Piero Dorfles consiglia durante la  la trasmissione Per un pugno di libri, che va in onda la Domenica alle 18 su Rai3. Mentre mi spinzettavo in modo asimmetrico le sopracciglia ho giocato, rosicato (per chi ha vinto i 55 libri indovinando la definizione ù.ù) e soprattutto ascoltato i vari consigli.
Come sempre parlo prima del libro di puntata dato che, in qualche modo, i libri che il professore suggerisce sono legati ad esso e che in questo caso, come vi ho anticipato ieri, si tratta di Lolita.

Titolo: Lolita
Autore: Vladimir Nabokov
Traduttore: Arborio Mella G.

Editore: Adelphi
Pagine: 395 Formato: Brossura
Prezzo: 11,00€
Isbn: 9788845912542

Sinossi: «Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta. «Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita. «Dopo trentasei anni, rileggo Lolita di Vladimir Nabokov... Trentasei anni sono moltissimi per un libro. Ma Lolita ha, come allora, un’abbagliante grandezza. Che respiro. Che forza romanzesca. Che potere verbale. Che scintillante alterigia. Che gioco sovrano. Come accade sempre ai grandi libri, Lolita si è spostato nel mio ricordo. Non mi ero accorto che possedesse una così straordinaria suggestione mitica» (Pietro Citati).

L'autoreVladimir Nabokov è stato uno scrittore, saggista, critico letterario, entomologo, drammaturgo e poeta russo naturalizzato statunitense. Scrisse i suoi primi libri in russo, ma fu con i suoi romanzi in inglese che raggiunse la notorietà. L'opera più conosciuta di Nabokov è sicuramente il romanzo Lolita del 1955, spesso citato come uno dei più importanti testi narrativi del XX secolo (e da cui il regista Stanley Kubrick trasse l'omonimo film), seguito nello stesso anno da un altro romanzo scritto in lingua inglese: Pale Fire (Fuoco pallido). Compose altri scritti di argomento totalmente diverso, come alcuni contributi sull'entomologia e sul gioco degli scacchi. -Wikipedia-

Titolo: Blacklands
Autore: Belinda Bauer
Traduttore: Zucchella F.

Editore: Marsilio (Collana: Farfalle)
Pagine: 304 Formato: Brossura
Prezzo: 17,50€
Isbn: 9788831709989

TramaIl bambino voleva trovare la verità. Il killer voleva solo giocare.
Steven Lamb ha dodici anni, e passa il suo tempo a scavare buche nell'Exmoor. Spera di trovare il corpo di suo zio. Sono passati quasi vent'anni da quando il piccolo Billy, allora undicenne, è scomparso, probabilmente vittima del serial killer Arnold Avery, ora in carcere. Eppure, la nonna materna di Steven lo sta ancora aspettando, mentre la famiglia intorno a lei va in pezzi, incapace di superare una perdita così crudele. Per chiudere finalmente i conti con il passato, Steven decide di scrivere ad Avery una lettera anonima, chiedendo indicazioni sul luogo in cui ha sepolto Billy. Ma quando Avery capisce che ha di fronte un bambino, in lui ritorna prepotente l'istinto del killer.

«Una nuova voce nel thriller inglese, davvero brillante. Un tour-de-force psicologico» Guardian
«Il primo romanzo di Belinda Bauer rivela una straordinaria forza d’immaginazione e, vitale nella crime fiction, la capacità di creare paura ed empatia nel lettore» The Independent
«Grande ritmo, personaggi forti e tensione palpabile: Blacklands ha tutto questo. Un esordio straordinario da un autore molto promettente» Bookpage

L'autriceBelinda Bauer, nata in Gran Bretagna, ha vissuto in Sudafrica e negli Stati Uniti, prima di stabilirsi nel Galles. Ha lavorato come giornalista e sceneggiatrice per cinema e tv. Blacklands è il suo primo romanzo, già venduto in 22 paesi, vincitore del Gold Dagger 2010, selezionato come Exceptional Debut da «Publisher’s Weekly» e «Bookseller», tra i 10 titoli imperdibili di tv Book Club nel 2010.

Titolo: Caro sindaco, parliamo di biblioteche
Autore: Antonella Agnoli

Editore: Bibliografica
Pagine: 140 Formato: Brossura
Prezzo: 12,00€
Isbn: 9788870757095

Sinossi: Come l’acqua, le biblioteche sono un indispensabile bene comune che Google non può sostituire. Una società civile ne ha bisogno perché nella crisi sono una risorsa per i cittadini, in particolare quelli più deboli, meno capaci di usare le tecnologie, in difficoltà con il lavoro. Sempre, esse sono una diga contro l’imbarbarimento, un’indispensabile infrastruttura democratica. Questo è il motivo per cui tutti i grandi paesi continuano a costruirne e se ne aprono molte perfino nell’Italia che non legge. Il libro di Antonella Agnoli spiega come si può fare, anche in tempi di tagli di bilanci.

L'autrice: Sul sito della casa editrice non ho trovato la scheda dell'autrice perciò vi lascio il link ad un'intervista che le hanno fatto sul blog Biblioteca di Garlasco.

Titolo: L'iguana non vuole
Autore: Giusi Marchetta

Editore: Rizzoli (Collana: Narrativa Italiana)
Pagine: 300 Formato: Brossura
Prezzo: 17,50€
Isbn: 9788817050906

Trama: La scuola è assediata da un vento gelido.
È partito da Roma ed è sceso prima verso il Sud, a casa mia.
Ha congelato soldi, seppellito edifici, ha coperto la voce dei maestri licenziati. Ci ha fatti scappare al nord. E poi ci ha trovati.
Ce li hanno dipinti così, i professori precari di oggi: arrendevoli, menefreghisti e incompetenti. Invece sono bravi e arrabbiati. Finalmente un romanzo ce li racconta senza indulgenza o pregiudizi, per mostrarci come, in reazione alle ingiustizie di una scuola pubblica che sta cadendo a pezzi, scoppieranno – è solo questione di tempo – l’indignazione, la protesta. Perché Emma, ventotto anni, ha lasciato Napoli per lavorare in una classe a Torino. Non avrebbe voluto: le mancano una città e un amore di nome Gianni. Anziché insegnare latino si trova a seguire il caso di Andrea, un ragazzo autistico che reagisce con violenza alla cattiveria di alcuni professori. E intorno a lei vede solo la rassegnazione di chi accetta contratti impossibili o di chi, arreso, scappa all’estero. Con stupore Emma si renderà conto che è proprio il suo ragazzino pieno di problemi a insegnarle che non bisogna più accettare i ricatti di questo Paese. Contro le crisi di Andrea, infatti, la famiglia le ha suggerito di ricorrere all’iguana, suo immaginario totem personale: se l’iguana non vuole, quella cosa non si fa. Evocare l’animale serve a renderlo innocuo fino a quando, però, il ragazzo non si trattiene più e sfoga la sua rabbia. Così, a fine anno, quando su tutti si abbatterà una serie di ingiustizie pubbliche e personali, Emma maturerà l’idea che un dio in forma d’iguana sarebbe d’accordo nel punire subito i colpevoli di un’Italia che non funziona più. Lei è pronta a seguirlo.

L'autriceGiusi Marchetta nata nel 1982, da Napoli si è trasferita a Torino dove è insegnante di sostegno al liceo. Ha pubblicato le raccolte di racconti Dai un bacio a chi vuoi tu (Terre di mezzo), con la quale nel 2007 ha vinto il Premio Calvino, e Napoli ore 11 (Terre di mezzo, 2009). Questo è il suo primo romanzo.

A domani ^^

2 commenti:

  1. Bella questa rubrica!!! ^^
    Lolita l'ho letto l'ano passato...è un libro che consiglio anche se non è affatto facile e il personaggio protagonista è tutt'altro che semplice da digerire...Blacklands l'ho letto il mese scorso e l'ho trovato un buon thriller..gli altri due me li segno! ;-)

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  2. Sono contenta che piaccia ^^
    Quando l'ho creata ho pensato di non essere nessuno per poter consigliare un libro perciò mi sono appoggiata a qualcuno che ne sa più di me :-P

    Io devo ammettere che Lolita non l'ho ancora letto però dalla puntata si capiva che, nonostante sia un libro da leggere prima o poi nella vita, il tema non è proprio dei più tranquilli. Però devo dire che nel minuto per riassumere il libro Dorfles mi ha messo su una curiosità pazzesca.

    Allora dici che nonostante la trama debba rivalutare Blacklands? Lo scambio di lettere tra un bambino ed un serial killer mi fa un pò titubare. Più che altro lui mi sembra troppo piccolo per mettersi in mezzo...

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