martedì 13 marzo 2012

Recensione: Chi è morto alzi la mano di Fred Vargas

Buondì! ^^

Fortunatamente l'operazione "pianificazione" è andata a buon fine, ma oggi sono qui in carne ossa.
Le recensioni, per quanto fatte male come le mie XD, in fondo vanno fatte di persona.
In realtà questo libro l'ho letto da tempo, ma per capire cosa mi ha portato a prendere proprio quel libro lì che vi presenterò tra poco per la rubrica Topo di biblioteca ci va un piccolo prologo.

Voto: 

Titolo: Chi è morto alzi la mano
Autore: Fred Vargas
Traduttore: Balmelli M.

Editore: Einaudi (Collana: Stile Libero. Noir)
Pagine: 249 Formato: Brossura
Prezzo: 12.50€
Isbn: 9788806182663

TramaUna scomparsa, un omicidio e un macabro nascondiglio. Tre giovani storici disoccupati e squattrinati non sembrano la squadra piú idonea per risolvere un caso di omicidio delicato e sfuggente, eppure a volte istinto e improvvisazione arrivano piú lontano di quanto si possa immaginare...
Un faggio misteriosamente spuntato dal nulla nel giardino della cantante lirica Sophia Siméonidis, potrebbe essere uno scherzo, lo strano regalo di un ammiratore oppure un sinistro presagio. Ma quando nel giro di poche settimane una piccola strada residenziale di Parigi diverrà teatro di un omicidio ci vorrà molto intuito per riuscire a raccapezzarsi. Allora tre storici allo sbando e uno sbirro in disarmo non saranno forse inadeguati ad affrontare la situazione se è vero che - deformazione professionale - la cosa che sanno fare meglio è mettere il naso nei fatti degli altri.

L'autriceFred Vargas è uno pseudonimo. L'autrice ha deciso di adottarlo in omaggio alla sorella gemella Jo, una pittrice che nelle sue opere si firma appunto Vargas (Vargas è il cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza). È figlia di una chimica e di un surrealista. È ricercatrice di archeozoologia presso il Centro nazionale francese per le ricerche scientifiche (Cnrs), ed è specializzata in medievistica. Per cinque anni ha lavorato sui meccanismi di trasmissione della peste dagli animali all'uomo. Scrive ogni suo romanzo in ventuno giorni, durante il periodo di vacanza che si concede ogni anno. Rivede poi il testo per tre o quattro mesi, con il suo editor privilegiato: la sorella Jo. Scrive dall'85. Dal '92 ha pubblicato quasi un libro l'anno. È tradotta in 22 lingue ed è considerata l'anti-Patricia Cornwell. A tal proposito, ha dichiarato che «il poliziesco è una specie di favola, ironica o tragica o cerebrale. Non sopporto i gialli ultraviolenti che raccontano crimini complicatissimi (che nella realtà non esistono): un delitto è sempre semplice». Questo non le impedisce certo di dispiegare nei suoi romanzi una straordinaria visionarietà, unita a una capacità di indagine psicologica e alla passione per meticolose ricostruzioni ambientali. 
Di Fred Vargas Einaudi Stile libero ha in catalogo finora: Io sono il Tenebroso (2000, 2003, 2006), Chi è morto alzi la mano (2002 e 2006), Parti in fretta e non tornare (2004 e 2006), Sotto i venti di Nettuno (2005 e 2008), L'uomo a rovescio (2006, 2008), Nei boschi eterni (2007 e Super Et 2008), L'uomo dei cerchi azzurri (2007), Un po' piú in là sulla destra (2008 e 2010), Un luogo incerto (2009 e 2011), Prima di morire addio (2010 e 2011), I quattro fiumi (2010), Critica dell'ansia pura (2010), La cavalcata dei morti (2011) e le raccolte La trilogia Adamsberg (2009), che riunisce le prime inchieste del commissario, Scorre la Senna (2009), raccolta di tre racconti con protagonista il commissario Adamsberg, e I tre evangelisti (2010), che riunisce in un unico volume i romanzi Chi è morto alzi la manoUn po' più in là sulla destra e Io sono il Tenebroso.

Ordine di pubblicazione in patria: Per chi come me predilige leggere i libri, in particolare gialli, nell'ordine in cui sono stati pubblicati in lingua originale mi appoggio a Wikipedia per lasciarvi l'ordine esatto (Ho sottolineato i libri in cui compaiono i tre evangelisti) ^^
- Les Jeux de l'amour et de la mort, 1986 (Non ancora tradotto)
- Prima di morire addio (Ceux qui vont mourir te saluent, 1994) (Einaudi, 2010)
- Chi è morto alzi la mano (Debout les morts, 1995) (Einaudi, 2002)
- Un po' più in là sulla destra (Un peu plus loin sur la droite, 1996) (Einaudi, 2008)
- L'uomo dei cerchi azzurri (L'Homme aux cercles bleus, 1996) (Einaudi, 2007)
- Io sono il Tenebroso (Sans feu ni lieu, 1997) (Einaudi, 2000)
- L'uomo a rovescio (L'Homme à l'envers, 1999) (Einaudi, 2006)
- Parti in fretta e non tornare (Pars vite et reviens tard, 2001) (Einaudi, 2004)
- Sotto i venti di Nettuno (Sous les vents de Neptune, 2004) (Einaudi, 2005)
- Nei boschi eterni (Dans les bois éternels, 2006) (Einaudi, 2007)
- Un luogo incerto (Un lieu incertain, 2008) (Einaudi, 2009)
- La cavalcata dei morti (L'armée furieuse, 2011) (Einaudi, 2011)

Recensione: Ho avuto la fortuna di essermi avvicinata a Fred Vargas tardi così ho potuto iniziare a leggere la storia dei tre Evangelisti dall'inizio. In Italia infatti hanno tradotto i libri di questa autrice un po’ a casaccio e pubblicato solo successivamente l’inizio di una splendida avventura.
Come sono nati gli Evangelisti? Come sono arrivati alla Topaia ed a convivere?
Beh...com’è ripetuto fino allo sfinimento sono tre ragazzi che non se la passano tanto bene, soprattutto finanziariamente e che quindi sì...sono nella merda. L’iniziativa parte da Marc, il più normale e civilizzato dei tre storici, che senza lavoro e soldi decide di trasferirsi alla periferia di Parigi dove ha adocchiato una vera e propria catapecchia da prendere in affitto ad un prezzo stracciato a condizione di rimetterla a posto. Ma nonostante il prezzo sia basso Marc non riesce a coprire l’intero affitto, riuscirebbe a pagarne infatti solo un terzo. E chi chiamare in questi casi? Solamente un’altra persona nella merda come lui, perché altrimenti ci si inacidisce nel constatare quanto gli altri se la possano passar bene, e quella persona è un vecchio amico di nome Mathias. Certo...un difettuccio ce l’ha ed è quello di venerare la Preistoria anziché il Medioevo, ma non si può aver tutto dalla vita. Dopo due anni che si erano persi di vista i due storici scoprono di essere sulla stessa barca, forse Mathias è messo leggermente peggio dato che deve anche lasciar casa a breve. Niente di meglio per Marc che cogliendo l’occasione al volo gli parla della catapecchia che al cacciatore-raccoglitore non fa poi tanto schifo. Ma l’affitto in questo modo rimarrebbe scoperto di ancora un terzo...Chi altro coinvolgere quindi in questa impresa?
Purtroppo per loro, e fortunatamente per noi lettori, il ragazzone preistorico pensa a Lucien. Non che Lucien sia un cattivo ragazzo o uno stupido, ma alle divergenze storiche ci devono essere dei limiti e chiedere aiuto ad un fanatico della Grande Guerra a Marc non fa poi tanto piacere...ma se è nella merda anche lui...
Si ritrovano così a convivere sotto lo stesso tetto tre storici di epoche differenti. Mathias specializzato nella Preistoria prenderà il primo piano, Marc medievalista convinto si occuperà della sistemazione del secondo piano ed a Lucien, appassionato sopra ogni cosa della Prima Guerra Mondiale, andrà il terzo piano come a voler rispettare una linea temporale.
Marc sembra il più “normale” di tutti. Nonostante sia appassionato di Medioevo non ne utilizza gli usi ed i costumi per adattarli all’oggi come invece fanno gli altri due storici. Mathias è molto introverso e cocciuto, ma ha la capacità di sciogliersi nei momenti più opportuni, ed ha una caratteristica un po’ particolare...Non sopporta i vestiti e quando può non li indossa (E non condividerò con voi ciò che sto pensando ù.ù). Lucien invece non si fa molti scrupoli nel parlare, ma tutto è ricondotto alla Grande Guerra. I ragazzi quindi da storici diventano soldati e si rifugiano nella solidarietà di trincea, soprattutto nei confronti del fronte occidentale ed orientale.
Ma la Topaia ha anche una mansarda che Marc destina a colui che io chiamo il +1 della situazione ovvero Armand Vandoosler, il suo padrino (che per la cronaca non alza un dito in casa e che non paga neanche l’affitto) nonché poliziotto cacciato dal dipartimento per corruzione. Niente di grave comunque, non che il padrino avesse scordato da che parte sta la giustizia, ma se sulla strada verso il lieto fine si trovano delle bustarelle perché lasciarle lì sole solette?
Comunque a me questo padrino non piace proprio perché mi riporta costantemente alla realtà portandomi via dal mondo dell’assurdo, ma ci pensa Lucien caro a sollevarmi il morale ogni volta che Vandoosler fa capolino nella storia *-*
L’unico apporto positivo dell’ex poliziotto è quello di soprannominare gli studiosi Evangelisti (e più precisamente San Marco, San Mattia e San Luca) alla vista del terzetto seduto a tavola.
Insomma sono lo specchio un po’ retrò di quei personaggi un po’ “strambi” che pian piano stanno uscendo ultimamente dai telefilm e che per me sono impossibili da non amare. (E per dirla tutta perché non portarli definitivamente sullo schermo? *ç*)
Come potete vedere sto facendo una sviolinata pazzesca sui tre protagonisti lasciando al giallo il tempo che trova, infatti per quanto io abbia amato i ragazzi il delitto e tutte le tecniche di occultamento sono troppo confusionarie.
O almeno...Parte bene con l’elemento a sopresa, questo giovane albero spuntato nel giardino della cantante Sophia Siméonidis durante la notte, ma da metà libro in poi diventa tutto troppo assurdo e complicato per arrivare ad un finale troppo frettoloso ed a una soluzione secondo me neanche possibile.
Le quattro stelline quindi sono dovute ai soli personaggi perché altrimenti senza delle persone così particolari si sarebbero sfiorate solo le tre stelle.
Ora non mi resta che leggere il seguito per capire se l’esperienza ha giovato :-P

Recensione in 4 parole: Io adoro gli evangelisti *-*

Pagina 99

Ci vediamo dopo Provaci ancora prof. 4 e The good wife ^^

1 commento:

  1. Bella recensione!!Mai letto niente della Vargas...e anche lei va in wish list! :-)

    RispondiElimina

Se vuoi essere aggiornato sugli ultimi commenti pubblicati per questo post clicca su Iscriviti per email.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...