domenica 13 ottobre 2013

Rubrica: Un albero di parole {10} Miserabile, Cortile, Wallop e...

Buondì!

Mi è ritornato il mal di schiena, come avevo predetto. Uff...O è colpa della spesa o è colpa della posizione che ho assunto sul divano per ricamare >.> Se è la seconda opzione vorrà dire che soffrirò fino alla fine dei miei giorni perché devo assolutamente finire l'addobbo halloweenoso in tempo >.<


Un albero di parole, è una rubrica creata da Me, Medesima, Me Stessa. Nato un po' per caso ed un po' per necessità, questo nuovo spazio giornaliero ha lo scopo di arricchire un vocabolario che va via via impoverendosi sempre più. Si sà, la speranza è l'ultima a morire.
E siccome la mia dipendenza da Telefilm mi ha portato ad avvicinarmi alla lingua inglese (più di quanto pensassi ù.ù), grazie al Ragazzini, ci sarà una parola anche in Inglese. Ad arricchire il tutto, infine, troverete in chiusura il film del giorno, perché queste sconosciute non sono solo le parole.

Una parola al giorno: Miserabile
Sillabazione: Mi-se-rà-bi-le. Miserabile.
Significato: Che suscita pietà; che suscita disprezzo.
Dal latino: [Miserabilis], da [miserari] aver pietà.
È una parola che invita delle considerazioni eccezionalmente importanti. Infatti l'etimologia ci parla di un [miserabilis] che è degno di pietà, di commiserazione, ma miserabile è una parola che in italiano, e con una forza eccezionale, significa anche degno di disprezzo profondo.
Davanti alla desolazione del miserabile, pietà e disprezzo sono entrambe vie percorribili - e se il disprezzo non era originariamente considerato, si è poi naturalmente incuneato a fianco della pietà. È certo vero che situazioni disastrate a livello materiale si accompagnino facilmente ad una morale minata dal bisogno: lo stesso "I miserabili" di Hugo è tutto incentrato sulla questione morale in un contesto di tragica miseria.
Il problema di questa parola, ad oggi, è che non decide quale significato avere: il contesto e il tono della voce possono inclinarla verso la pietà o verso il disprezzo, ma sono due significati praticamente opposti che vi coesistono dentro, che si contaminano a vicenda. Il miserabile ha un colore sprezzante, quasi astioso, anche quando vorrebbe avere uno sguardo dolce, pietoso - e quando vuole essere aggressivo tradisce sempre la sottile colpevolezza di chi attacca il misero, il debole.

Una parola dello Zingarelli al giorno: Cortile
Sillabazione: Cor–tì–le. (Sostantivo Maschile)
Significato1) Area libera scoperta, interna a uno o più edifici, per illuminare e ventilare gli ambienti interni. | Animali da cortile, pollame e simili | 2) Corte della casa colonica3) (Figurativo, SpregiativoRissa, litigio e simili da cortile, volgare, chiassoso.
Peggiorativo: Cortilaccio.
Diminutivo: Cortiletto.
Accrescitivo: Cortilone.

La parola del giorno del Ragazzini: Wallop
Tavole di flessione: Wallop (Sostantivo)
Pronuncia: Wallop - ˈwɒləp
Significato1) (ColloquialeBastonata, botta, percossa2) (Colloquiale, BoxeCapacità di picchiatore. (FigurativoCastagna3) (ColloquialeColpo. (FigurativoImpressione 4) (SlangBirra.

Il Morandini consiglia: Radiofreccia
DescrizioneItalia. 1998. Genere: Commedia Durata:112′ Fotografia: Colori Visione Consigliata: A Tutti. Voto Critica: 3 Voto Pubblico: 3
Recensione (Il Morandini 2013): Nel 1993 Bruno (Federico), ideatore e unico deejay di Radio Raptus, rievoca, due ore prima della definitiva chiusura dell'emittente, la storia di Radiofreccia, aperta a Correggio (RE) nel 1975 con un trasmettitore di 5 watt e dischi portati dagli amici, che faceva capo a un quintetto: Bruno, Tito (Salimbeni), Iena (Modica), Boris (Zibetti) e Freccia (Accorsi), loro leader che morirà di overdose di eroina. Tratto dai racconti di Fuori e dentro il borgo (1997) di Luciano Ligabue, sceneggiato dall'autore-regista con Antonio Leotti. Raro esempio di film italiano di ambiente radiofonico con l'ambizione di rievocare gli anni '70 delle radio private, degli amici al bar, della new wave del rock, della droga, ma con la modesta prospettiva della provincia e un'angolazione paesana da bar Sport. Genuino, simpatico, nostalgico ma senza autocompassione, governato con un'apprezzabile discrezione nello sguardo, nel disegno dei personaggi e nella naturalezza della recitazione (specialmente AccorsiSalimbeni e la sempre brava Piccinini). Colonna sonora costata non poco alla Fandango di Domenico Procacci (Lou Reed, Lynyrd Skynyrd, Creedence Clearwater Revival). Quasi un milione di spettatori paganti. Nastro d'argentoDavid di Donatello per il Miglior regista esordiente e 3 Globi d'oro (stampa estera): Film, Regia, Musica (Alessio Vlad). Premio Amidei e Ciak d'oro a Stefano Accorsi.
AUTORE LETTERARIO: Luciano Ligabue
Questa sera, su Iris ore 22:45.

Il banner della rubrica è stato realizzato utilizzando un'immagine che ritrae un albero ideato e realizzato da Gariwo, con la calligrafia di Marta Mapelli, per celebrare le parole chiave utilizzate durante la Giornata europea dei Giusti (6 Marzo). Io ho semplicemente fatto il negativo dell'immagine e giochicchiato con i colori ù.ù

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