giovedì 27 settembre 2012

Rubrica: Un giovedì in giallo + Recensione: Il club dei filosofi dilettanti


Buondì! Nonostante abbia detto che non sarebbe stata una rubrica periodica torno a recensire un libro proprio per questo spazio. Il caso ha voluto che questo mese le poche letture fatte ricadessero su questo genere quindi rieccomi, anche se ad essere onesta io non concordo sulla classificazione dei libri di Alexander McCall Smith. Lo capirete comunque dalla mia recensione.

Voto:  su 10
Titolo: Il club dei filosofi dilettanti
Autore: Alexander McCall Smith

Traduttore: Garbellini G.

Editore: TEA (Collana TeaDue)
Pagine: 263 Formato: Brossura
Prezzo: 8,60€
Isbn: 9788850213733

TramaDopo aver assistito a un concerto alla Usher Hall di edimburgo, un ragazzo muore cadendo dalla balconata. Un incidente? Un suicidio? Un omicidio? Isabel Dalhousie decide di indagare e scoprire la verità...

Durante una prima all'opera al teatro di Edimburgo, il giovane manager Mark Fraser muore cadendo in platea dalla balconata: sembra una morte assolutamente accidentale, ma a Isabelle Dalhousie, donna single di gusto e di cultura, fondatrice del Club dei filosofi dilettanti e assidua frequentatrice di mostre e concerti, non tutto pare così semplice. E si sente quasi moralmente obbligata a improvvisarsi detective, seguendo i fili di un'indagine che McCall Smith descrive con prosa lieve e divertita, seguendo gli incontri e le conversazioni della sua curiosa protagonista. Alexander McCall Smith, nato e cresciuto in Africa, è professore di medicina legale presso l'Università di Edimburgo e conosciuto in Italia per la serie di Precious Ramotswe.

Citazione« Chi non intende ragioni di solito non gestisce un'azienda» ribatté Peter. «Anche se a volte governa una nazione. I politici sono diversi dagli uomini d'affari o dai manager. La politica affascina le persone sbagliate. » Isabel concordava: « Già, è così. Tutti quegli ego esagerati. E per quello che si mettono in politica, perché vogliono dominare gli altri. Amano il potere e le sue trappole. Sono pochi quelli che si danno alla politica per rendere migliore il mondo. Magari qualcuno c'è, ma sono pochi».


L'autoreAlexander McCall Smith, nato nello Zimbabwe, dove è cresciuto prima di completare gli studi in Scozia, vive almeno due vite. In una è professore di Medicina legale all'Università di Edimburgo, autore di dotte opere specialistiche e vicepresidente della commissione inglese per la genetica; nell'altra è scrittore di gialli e creatore di diverse serie di mystery la cui fama si è prodigiosamente diffusa in tutto il mondo.
Alexander McCall Smith su Internethttp://www.randomhouse.com/features/mccallsmith/  Sito della Random House dedicato all'autore (in inglese)

Recensione: Ci sono commenti che possono essere fatti e commenti che non possono essere neanche pensati. Tra quest’ultimo ricade il commento presente in copertina ed attribuito a Vanity Fair, ovvero Miss Marple è risorta, a Edimburgo. I casi sono due...O chi ha pensato questa frase non ha mai letto un libro di Agatha Christie in cui figura l’arzilla vecchietta o non ha mai letto Il club dei filosofi dilettanti. Quali delle due?
Direi che sicuramente non ha mai letto un libro della Christie. Miss Marple opera ad un altro livello; essendo una profonda conoscitrice della natura umana, oltre a cogliere gli indizi che un cadavere le può offrire, paragona più volte ciò che può essere accaduto alla vittima ed a coloro che la conoscevano con ciò che avviene agli abitanti di St. Mary Mead. Per questo le persone la credono un tantino fuori fase quando parla del rospo nascosto dentro il cassetto della maestra o delle vicende amorose di un negoziante.
Ora...Come si può paragonarla ad Isabel Dolhousie quanto quest’ultima non fa niente di tutto ciò? Discorre di filosofia, questo è vero, ponendosi dei problemi che solo a volte sono riferiti al caso sul quale sta indagando ma da qui ad arrivare all'acume di Miss Marple ce ne vuole.
Non riesco neanche a sopportare il fatto che lo si consideri un giallo. Un cadavere non fa un romanzo poliziesco. Come per Le lacrime della giraffa il morto è solo un pretesto per parlare di altro; di morale, di etica, di menzogna e di rispetto della privacy altrui che tuttavia non sono approfonditi con la cura dovuta forse proprio perché colei che predica razzola male.
Sono tutti argomenti che fanno riflettere, ma che appesantiscono un po’ la lettura (sarà che sto rimandando l’esame di filosofia all'infinito perché io e la materia non andiamo molto d’accordo) infatti scherzando posso dire che per me questa lettura è stata come un parto. E dirò di più...confesserò...avevo già iniziato questo libro tempo fa per poi abbandonarlo dopo i primi 4 capitoli. Se al secondo tentativo l’ho terminato è solo perché non mi piace comprare libri per non leggerli prima di darli via e perché l’avevo inserito in una sfida di lettura.
Un vero peccato.
P.s. Ma poi...Sto Club dei filosofi dilettanti che fine ha fatto? Non si riuniscono mai perché i membri hanno altri impegni (il che dovrebbe far capire quanto sia accattivante) quindi perché dedicargli il titolo? Bah...

Pagina 99

4 commenti:

  1. Ma quindi comunque il libro ti è piaciuto! Dalla recensione in 3 parole credevo di no! :)

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    Risposte
    1. Eh non proprio...In realtà come ho anticipato nel post del mio ritorno ho cambiato il range dei voti quindi sarebbe un 5, un così e così. Adesso preferisco votare da 1 a 10 così evito di dire ogni volta che il mezzo voto farebbe la differenza.
      Provo a modificare il post per essere più chiara perché in effetti se non lo specifico meglio si può andare incontro a fraintendimenti.

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    2. Giuato, è vero!!! Mi ricordo che ne avevi parlato ma ovviamente al momento non mi è sovvenuto! In effetti la recensione non mi sembrava molto positivi, per questo ho chiesto! ;)

      Sì, così con la specificazione "su 10" sicuramente è più immediato! Forse se non fosse capitato proprio un libro da 5 stelline così subito avrei avuto tempo di abituarmi, però in questo modo anche chi capita per la prima volta sul blog può subito capire qual è la tua valutazione sul libro!

      Ti capisco, comunque, anche a me le 5 stelline stanno un po' strette, però ho preferito tenerle lo stesso, affiancandoci i voti numerici in decimi, perché poi comunque un voto in stelline lo davo lo stesso su aNobii e ora anche su Goodreads.

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    3. Hai fatto benissimo a chiedere. Non avevo proprio pensato al fatto che praticamente tutti ormai votano da 1 a 5 e quindi viene automatico pensare che sia il range universale.

      Sono in pieno periodo ribelle XD

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