sabato 27 ottobre 2012

Rubrica: Telefilm addicted - Elementary

I’m back!

Ero leggermente indecisa se pubblicare o meno questo post perché dimostrerebbe quanto poco valga la mia parola. Quando parlai qui, con gli occhi a cuoricino, di Sherlock dissi che mai e poi mai avrei guardato il suo gemello malvagio d’oltre oceano Elementary. Trovavo, e trovo tutt'ora  di pessimo gusto il fatto che a così breve distanza dalla messa in onda della serie inglese avessero in mente un adattamento americano come già era accaduto con Being Human, Misfits, Skins, etc etc. Non contenti i produttori americani erano anche arrivati a chiedere un parere a Moffat, come se detenesse il copyright su questo personaggio letterario, cosa che mi ha ulteriormente irritata perché tra le righe si può leggere che evidentemente sentivano di fare qualcosa di sbagliato. Fatto sta che nonostante il malcontento il progetto Elementary procede.
Procede ed il 27 Settembre è andato in onda il pilot.
E pochi giorni dopo era disponibile l’episodio sottotitolato.
Ed inavvertitamente potrei aver premuto il tasto play.
E potrei anche aver visto tutti e 43 i minuti che scandivano l’episodio.

Lo sooooooooooooooo. Ho fatto una cosa brutta. Ho tradito Sherlock ed ho tradito Benedict.
Però l’ho fatto in favore dell’amico e collega Jonny Lee Miller. E che bel pezzo di Jonny Lee Miller direi! Se non c’era lui giuro che non lo avrei guardato. A questo proposito mi trovo a concordare con Cumberbatch del quale tempo fa avevo letto una risposta riguardante la sua opinione su questo adattamento. Per quanto si possa apprezzare Miller ed augurargli tanta fortuna per una serie che ha tutti i presupposti per essere longeva il dubbio che sia stato scelto principalmente per inscenare una sorta di rivalità tra i due viene.

Comunque una volta che ho passato i primi 5 minuti del pilot a pensare tutto ciò ho potuto apprezzare i restanti 38 e farmi un’opinione più obbiettiva sul telefilm.
Lo Sherlock Holmes di Rob Doherty è fortunatamente qualcosa di diverso.
La prima impressione che ho avuto è stata quella di vedere una rock star; una ragazza mezza svestita che esce di casa in tutta fretta, un passato di dipendenza, braccio tatuato, fortunatamente amante del torso nudo e piedi scalzi che io adoro. Brillante, ma che non arriva fino all'eccesso, fino al “whoa” al quale Cumberbatch ci ha abituati. In questo senso lo trovo uno Sherlock Holmes più reale, più attuale, e che tra l'altro non si scandalizza a cercare le persone su Google. Ma è anche uno Sherlock Holmes più umano sul cui volto si legge che fin troppe volte ha visto la crudeltà dell’uomo. Se da un lato rimane lo stesso insensibile di sempre, indelicato con chiunque e soprattutto con i parenti delle vittime, dall'altro si preoccupa per le vittime e vuole rendere loro giustizia. E poi c’è lei. Joan Watson sua assistente nella riabilitazione che fa svanire tutta quella magia creata. Svanisce perché quando gli si para davanti lui le snocciola quelle frasi romantiche che fanno piacere sentirsi dire una volta ogni tanto, ma che purtroppo per lei sono solo battute mandate a memoria dal film messo in pausa alle sue spalle. La frittata comunque è fatta. L’impressione che John Watson abbia avuto un cambio sesso solo per poter inscenare prima o poi quella particolare relazione solamente accennata e tipicamente british vista in Sherlock ormai c’è.
Impressione che si rafforza di lì a poco quando Holmes dimostra una sensibilità maggiore nei suoi confronti, nei confronti di qualcuno che ha appena conosciuto e che oltretutto dovrebbe tenerlo al guinzaglio per ordine del padre che minaccia costantemente di tagliargli i fondi.
Grazie ad Holmes sappiamo anche del passato di Joan che stupisce con una serie di deduzioni degne del personaggio. Scopriamo quindi che i suoi genitori hanno qualche problemino coniugale, che lei è un ex chirurgo e che probabilmente le è successo qualcosa di grave sul lavoro. Non c’era neanche da dirlo dato che solo un decesso potrebbe spiegare la scelta di mollare chirurgia ed espiare facendo da assistente alla riabilitazione, o da valletto personale, e giustificherebbe anche il fatto che Joan non sopporta la vista dei cadaveri.
Per rimettersi in carreggiata, infatti, anche in questo caso Holmes fa da consulente per la polizia ma di New York, città in cui si è trasferito per disintossicarsi e soprattutto per dare un taglio al passato ed all'evento traumatico che lo ha portato sulla via della perdizione (io sospetto sia la morte di Irene, ma non si sa ancora ù.ù), sempre seguito dalla fidata Watson che anche in questo caso andrà a sostituire un oggetto inanimato con il quale Holmes era solito confrontarsi e scambiare pensieri a Londra.
Insomma...Un bellissimo Sherlock Holmes, al quale però sta malissimo la sciarpina, interpretato da un bravissimo Miller che può decisamente mettere a tacere tutte le maldicenze, ma una Joan Watson così e così a causa del personaggio mal creato. Staremo a vedere l’evoluzione di quest’ultima man mano che gli episodi andranno in onda e che il 23 Ottobre sono diventati 22, stagione completa.
Non sono più quindi i 13 programmati inizialmente, il che denota un riscontro positivo da parte di pubblico e critica ma secondo me avrebbero potuto lasciare la stagione corta, essendo un telefilm nascente, ed azzardare poi durante la seconda serie, perché ricordo che per il momento sono andati in onda solo 4 episodi e con i tempi che corrono arrivare fino a 22 senza scivoloni è dura.

5 commenti:

  1. Che bello, lo vorrei vedere anch'io, fin da quando ho dato la prima occhiata al trailer, qualche tempo fa! :) Anche perché immagino di essere una Lucy Liu-fan!! :D

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    1. Ad essere sincera al momento lei non mi sta piacendo granché...Forse è a causa del suo personaggio, ma è sempre troppo rigida. Tra l'altro mi sembra anche che abbia sempre la stessa espressione. Spero che più avanti si rilassi un pò perché anche a me piace come attrice, ma così non la reggo molto.

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  2. Io non so se riuscirò a vederlo...più che altro perché Sherlock è stata già per me una grande eccezione, dato che l'eroe di Doyle non mi ha mai suscitato un grande interesse...tuttavia ho sentito pareri positivi...ma sono d'accordo con te, con 22 episodi la vedo dura non sbandare un pò...

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    1. Potresti vedere un episodio così tanto per guardare quando fanno le pause (che tra un pò stanno diventando una puntata si ed una no e non ho ancora capito perché le facciano >.<)
      In questa versione Holmes è un pò meno so tutto io, ma sicuramente merita soprattutto per l'interpretazione di Miller. Mi sono dimenticata di scriverlo nel post, ma va assolutamente guardato con i sottotitoli perché Miller recita con accento inglese mentre tutti gli altri parlano con accento americano e sicuramente nel doppiaggio si perderà.

      Purtroppo non ci arrivano a capire che per un poliziesco 22 episodi sono troppi. E' vero che si tratta di un genere che va molto, ma alla fine si rischia di creare solo situazioni già viste. Mah...Speriamo in bene.

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  3. Noooo!!! Traditrice!!!! Come hai potuto?!?! :) No, scherzo, anzi, sono contenta di leggere finalmente un parere si questa serie che, vuoi o non vuoi, un po' ha incuriosito anche me.
    Peccato per Watson, in realtà Lucy Liu era la cosa che più mi ispirava di questo telefilm!
    Cmq, già che lepuntate sono 22 mi passa proprio la voglia di vederlo!!!
    Attendo tuoi ulteriori commenti per sapere se mi sto perdendo qualcosa!!! :)

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