giovedì 21 marzo 2013

Recensione: Hunger Games di Suzanne Collins (Libro & Film)


Voto:  su 10
Titolo: Hunger Games
Autore: Suzanne Collins
Trad.: F. Paracchini & S. Brogli

Editore: Mondadori (Collana: Chrysalide)
Pagine: 369 Formato: Rilegato
Prezzo: 14,90€
Isbn: 9788804621614

Trama: Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience.
Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta.
Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.
Hunger Games è un libro unico che combina straordinariamente azione, amore e amicizia. È un pugno nello stomaco, una storia che lascia aperte molte inquietanti domande.

L'autrice: Suzanne Collins, vive nel Connecticut con la famiglia e due gatti selvatici. La sua saga più famosa, Hunger Games, tradotta in 40 paesi, negli Stati Uniti ha raggiunto i 50 milioni di copie vendute.
Un vero caso editoriale, tanto che la rivista "Time" ha nominato Suzanne Collins tra le 100 più influenti personalità della cultura.

Recensione: Ebbene sì...sono caduta anche io preda degli Hunger Games e come molti ho subito il fascino di questa storia distopica.
Prima di iniziarne la lettura ero piuttosto scettica dato che di solito ciò che tutti amano alla follia a me non piace particolarmente ed anche perché mi sono trovata di fronte ad uno dei rari casi di narrazione in prima persona alla quale non sono molto abituata. Tuttavia mi sono bastate poche pagine per capire che in realtà non mi sarei più allontanata dalla storia. Ho addirittura tirato avanti fino alle 3 o le 4 di notte pur di non lasciare sola Katniss nell'arena. Si...insomma...crea dipendenza.
Il merito va ad uno stile di scrittura semplice e scorrevole nonostante il libro sia principalmente descrittivo, e quindi dove il dialogo è ridotto all'essenziale.
La narrazione in prima persona da parte della protagonista è molto coinvolgente e devo dire che l'ho apprezzata particolarmente nei suoi passaggi più delicati. Nei momenti in cui deve descrivere il proprio scenario distopico non lancia delle nozioni a caso, ma sono sempre collegati a situazioni vissute da Katniss o a suoi ricordi. Proprio perché la narrazione avviene in prima persona mi sembra superfluo dire che la protagonista femminile è ben delineata con la sua forza e le sue debolezze. Risplende soprattutto grazie a queste ultime. Nonostante la caccia sia il suo pane quotidiano non si veste da supereroe (oddio...forse la tuta termica potrebbe ingannare), di fronte agli Hunger Games è una preda come tutti gli altri forse semplicemente un po' più abile nel procurarsi il cibo.
In realtà tutti i personaggi, anche chi purtroppo compare brevemente, si è conquistato il suo piccolo posticino nella memoria perché tutti danno anche un solo piccolo pezzo di sé, dei propri sentimenti e della propria vita.
Mi spiace spezzare questo elogio, ma devo anche ammettere che le vicende sono abbastanza prevedibili, se non tutte almeno quelle principali, però sono i colpi di scena che fanno la differenza. Sono dei piccoli raggi di imprevedibilità che penetrano in uno schema ormai troppo familiare. Un triangolo, la possibile coppia che sopravvive a tutto ed il cattivo per eccellenza in contrapposizione ad una ragazza che in fin dei conti non può inimicarsi il pubblico perché non è mai costretta ad uccidere come tutti gli altri tributi, o se lo fa accade per pietà o per reazione.
Tuttavia è la voglia di correre comunque subito in libreria a comprare il seguito di questa trilogia che mi ha definitivamente convinta ad attribuirgli un punteggio pieno.
Sia chiaro che non siamo di fronte ad un capolavoro, è una lettura leggera e come dicevo i suoi difetti li ha, ma comunque ha il pregio di portare una ventata di originalità nel panorama letterario attuale.
Non si tratta solamente di una distopia in cui la popolazione è sottomessa ad un'élite che viene contrastata da uno spirito ribelle, ma l'innovazione risiede nel fatto che per tenere a bada la collettività viene proposto un reality show. Gli Hunger Games. I giochi della fame, della sopravvivenza e della morte. A quelli di Capitol City farebbe più comodo se li descrivessi come giochi di speranza perché è ciò che offrono ai 24 tributi ed ai loro 12 distretti di appartenenza, la speranza che ci sia un sopravvissuto che possa tornare indietro e riabbracciare i propri cari. Poco importa se poi non sarà più la stessa persona, se impazzirà o non sarà più in grado di sopportare il peso di tanta sofferenza ed indugerà sull'alcool, perché sarà comunque vivo.
Ma cosa succede quando non accade tutto ciò? Quando il vincitore è in grado di far riscrivere le regole e di smuovere qualcosa di sopito nei vari distretti?
Spero di trovare la risposta nel prossimo libro (che sfortunatamente oggi non ho trovato in libreria T.T)!


Parliamo dell'adattamento cinematografico: Lo so...Mi inimicherò molti ma l'adattamento cinematografico di questo libro è il peggiore degli ultimi anni. Persino gli sceneggiatori di Harry Potter sono riusciti a fare di meglio nonostante le profonde lacune in tutti i film della saga. Probabilmente sono rimasta così delusa perché mentre leggevo il libro mi ripetevo quanto fosse semplice riportare l'intera storia, forse non i sentimenti più profondi di Katniss ma almeno le situazioni più superficiali ed allo stesso tempo ricche di significato.
In realtà il film è semplicemente un tributo a Katniss  alla dea della caccia Katniss che fin dalle prime immagini dimostra essere la perfetta vincitrice delle Hunger Games. Segue il vento utilizzando le foglie secche, cammina sui tronchi con agilità, è concentrata sul proprio obbiettivo e determinata a portarlo a termine. Lo stesso accade nell'arena. E' vero, viene ferita ma con una pomatina magica si rimette subito in piedi. Come dicevo nel libro la protagonista è una preda come tutti gli altri ed anche lei come tutti ha delle difficoltà prima tra tutte nella ricerca dell'acqua, quasi muore di sete senonché inizia a comprendere i pensieri di Haymitch e riesce a mettere un piede davanti all'altro fino a trovare una fonte. Nel film, invece, le basta girarsi ed ogni suo problema viene risolto. 
Mi ha fatto soffrire vedere che viene meno la complicità tra Haymitch e Katniss, manca la promessa da parte di lui di bere con moderazione nel momento in cui capisce di avere di fronte due ragazzi che probabilmente non gli spezzeranno il cuore per un altro anno. Ma probabilmente più di ogni altra cosa manca il mondo di Panem, con le sue tradizioni e le sue differenze. 
Ad esempio chi vede solamente il film non potrà mai sapere perché Rue è così agile, qual'è la tipologia di pane che si mangia nel distretto 11 e soprattutto il tipo di vita dei suoi abitanti. 
Nella sua trasposizione è ridotta all'osso anche la scena nella caverna, una parte importante del libro nel quale Katniss inizia a capire cosa realmente prova per Peeta nonostante non sia pronta ad accettarlo e tutto ciò viene tagliato a due miseri bacetti. E tu li chiami baci quelli?
Ma il mio cuore si è fermato molto prima, quando i tributi vengono presentati al pubblico. Non ho mai visto uno schermo verde peggiore di quello. Fiamme che più finte non si può. Mi chiedo come siano possibili effetti speciali migliori nei telefilm quando a rigor di logica il budget a disposizione è minore. Gli effetti si riprendono più avanti, quando Katniss volteggia nell'intervista, ma ad essere onesti la parte più importante era la presentazione dei tributi. 
E' il momento in cui il distretto 12 finalmente brilla ed attira tutti gli sguardi su di se. E' il momento in cui viene presentata al mondo Katniss, la ragazza in fiamme. Ma mi spiace...E' semplicemente la ragazza alla quale hanno mal appiccicato addosso delle fiamme. Un vero peccato...


Il film è degno di nota solamente perché mostra il dietro le quinte degli Hunger Games, la sala della regia dove vengono controllate le mosse dei ragazzi così da ricordare costantemente che dietro tanta crudeltà c'è la mano dell'uomo. Un applauso però va fatto ai truccatori...quando Peeta dimostra le sue abilità di mimetizzazione il trucco è veramente realistico, sia nella sala dell'addestramento che nello stagno. Mi sarebbe però piaciuto sentire la battuta Ehi, non pestarmi prima che Peeta aprisse gli occhi.
Sinceramente sono due ore perse, buone solo a ricordarsi ciò che avviene nel primo libro se si affronta il secondo a distanza di tempo.
Voto:  su 10


11 commenti:

  1. Quando si ama tantissimo un libro è facile vedere nel film 10mila difetti, lo capisco benissimo.
    Io invece non ho amato il romanzo in modo viscerale, anzi ho preferito la trasposizione cinematografica ^^

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    1. Credo che oltre ad aver apprezzato molto il libro nel mio caso abbia giocato a sfavore del film il fatto che io lo abbia visto praticamente subito dopo aver terminato la lettura perciò avevo dei ricordi molto vividi.
      In più penso che se la presentazione dei tributi fosse stata realizzata meglio non avrei infierito così tanto, ma purtroppo sullo schermo verde sono moooooolto esigente e quando si tratta di pellicole così "importanti", non so bene come spiegarmi però direi che sono pellicole sulle quali l'incasso è praticamente certo, non riesco a venire incontro a lavori approssimativi quando so che si può fare di più e meglio.
      Chissà...Magari con il seguito andrà meglio.

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  2. La penso proprio come Silvia, il romanzo mi è piaciuto molto ma ho preferito il film ^^ Non mi ha suscitato l'amore incondizionato che sembra abbia scatenato in tutti gli altri lettori.

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    1. Oddio...Forse amore incondizionato nel mio caso è un po' troppo perché sono consapevole del fatto che la storia abbia dei difetti che forse con un po' più di coraggio potevano essere superati, ma sono poche ultimamente le saghe che mi hanno spinto a desiderare di comprare immediatamente il seguito e quindi ho pensato fosse giusto premiare un'opera che mi ha suscitato questo pensiero.
      Purtroppo tutto ciò che poteva andare storto nel libro io l'ho ritrovato nel film. Poi come dicevo nella recensione del film mi ero anche già fatta un film tutto mio quando leggevo il libro e purtroppo non l'ho ritrovato, se non in minimissima parte.

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  3. Concordo con te per quanto riguarda il libro. E' impossibile staccarsi dalle pagine, per fortuna li ho letti tutti e tre abbastanza vicini, non sarei riuscita ad aspettare la pubblicazione. Non è un capolavoro, ha dei difetti, ma sicuramente cattura il lettore.
    Ho visto il film settimana scorsa, quasi un anno dopo aver letto il libro, però mi è piaciuta. Sarebbe stato impossibile rendere tutto come il libro. Quello che non mi è piaciuto è stato la presentazione di Peeta e Katniss, io mi immaginavo molte più fiamme e il fatto che non sia stato spiegato il saluto con le tre dita.

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    1. La fortuna di aver aspettato così tanto ad iniziare questa trilogia è proprio la possibilità di trovare già tutti i volumi tradotti *-* Se avessi dovuto aspettare anche solo un anno per il seguito probabilmente non lo avrei affrontato con tanta positività.

      Come dicevo a Silvia io il film l'ho visto praticamente subito dopo aver letto il libro quindi non ho dato modo al tempo di agire sui miei ricordi, mea culpa, perciò avevo delle aspettative molto forti. So di non poter pretendere tutto come nel libro, ma quel poco che poteva essere trattato fedelmente avrei preferito che ci fosse T.T
      Anche a me non è piaciuto che non sia stato spiegato il saluto, non l'ho espresso chiaramente nella recensione ma è una di quelle tradizioni di cui parlavo. (A me non è anche piaciuta la scelta di presentare la spilla come uno scambio mancato quando in realtà oltre ad essere un regalo è anche un ricordo del distretto)
      In realtà mancano molte spiegazioni e devo dire che questo fatto mi ha spinto a credere che, dato il successo del libro, il film sia stato pensato principalmente per coloro che hanno letto il libro e non per tutti. Per questo credo sia una pessima trasposizione. Harry Potter con tutti i suoi difetti e le sue scene invertite il suo mondo lo ha raccontato e spiegato, nel caso di Hunger Games le spiegazioni vere e proprie vengono fornite solo quando non si può fare altrimenti come nel caso degli insetti inseguitori. Lo stesso garbo non è stato utilizzato per gli ibridi che sembrano semplicemente lupi troppo cresciuti ed invece sono molto di più (e fanno molto di più >.<).

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    2. Anch'io che l'ho visto dopo un bel po' di tempo ho notato le cose che non hanno trattato, come la spilla e il pane donato dal distretto di Rue. Figuriamoci tu che l'avevi appena finito di leggere!
      Gli ibridi vengono addirittura chiamati "bestie", se non sbaglio, manca completamente il riferimento con i tributi morti. Tra l'altro ho notato che non viene spiegato perché Primrose ha solo una possibilità di essere estratta per gli Hunger Games. Un minuto per spiegarlo potevano prenderselo! Speriamo che con i prossimi film facciano meglio.

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  4. Ho visto prima il film di leggere il libro... quindi non posso dire che non mi è piaciuto, visto che ho iniziato a leggere la saga dopo aver visto il film :P
    Belle immagini e belle recensioni sia qll positiva k quella negativa!
    "Ehi, non pestarmi" ahaha xD sarebbe piaciuto anche a me sentire qll battuta! :DD

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    1. Io adoro le immagini che ho scelto da tumblr. Non ci vado quasi mai, ma quando lo faccio rotolo dal ridere XD

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  5. Sono assolutamente d'accordo, ho adorato il libro, ma il film è stato una specie di bignami all'acqua di rose: tutto molto superfiiale e accennato. Inoltre, avrei voluto più spazio per uno dei miei personaggi preferiti, Cinna (che nella mia mente era compleamente diverso). Ma visto che anche i protagonisti sono stati appena tratteggiati, non poteva essered diversamente!

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  6. Ho preferito di gran lunga il libro, che mi é piaciuto molto! Per dirla tutta, sia la saga Hunger Games di Susanne Collins, sia la Saga Resurgence di Adler James Stark, sono i migliori romanzi di questo genere! Certo, tra loro non saprei scegliere il più bello (é anche una scelta soggettiva), per fortuna il bello della lettura é che non c'é necessità di scegliere quando é possibile leggerli entrambi!

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