venerdì 25 gennaio 2013

Un giovedì in giallo: Bastardo numero uno di Janet Evanovich

'Sera!

Oggi per Un giovedì in giallo ho deciso di postare un'altra recensione in modo da spiegare anche come mai ieri nella mia wish list è finito un libro di Janet Evanovich e soprattutto perché ho scelto la versione Tea. E' amore. E siccome i libri che compongono la serie di Stephanie Plum dovranno arrivare fino a 18 (per ora ne sono stati pubblicati solo 7) è meglio puntare sulla versione economica :-P

Un giovedì in giallo è una rubrica creata da Giulie del blog L'albero delle gocciole che consiste nel presentare le ultime novità del genere in questione, quindi polizieschi, thriller, etc...Nel mio piccolo ho però previsto una modifica, ovvero ho deciso di renderla un po' più generica trattando anche vecchi gialli che hanno fatto la storia del genere e, perché no,vorrei proporre anche delle recensioni quando mi è possibile.


Voto:  su 10

Titolo
: Bastardo numero uno
Autore: Janet Evanovich
Trad.: S. Massaron

Editore: Salani (Collana: Collezione Jim Thompson)
Pagine: 328 Formato: Rilegato
Prezzo: 16,80€
Isbn: 9788884518200

Trama: Cos'ha di speciale Stephanie Plum? Apparentemente non molto. È carina, solida, spiritosa, cresciuta nel pittoresco quartiere chiamato il Borgo di una città del New Jersey che invece di pittoresco non ha nulla. Quando malauguratamente si ritrova disoccupata, visto che al Borgo sono tutti imparentati tra di loro, pensa di andare a chiedere aiuto al cugino Vinnie, che ha un'agenzia di cauzioni: presta soldi a chi deve uscire di prigione fino alla data del processo, ma se i debitori non si presentano in tribunale spedisce sulle loro tracce degli agenti incaricati di catturarli e portarli alla polizia. E Stephanie capita proprio al momento giusto per occuparsi dell'incarico migliore: acciuffare l'irresistibile, affascinante, canagliesco Joe Morelli, con cui aveva avuto una torrida avventura (come peraltro metà delle donne del New Jersey), ora poliziotto in fuga accusato di omicidio. Munita di pistola, manette e spray antiaggressione, Stephanie si improvvisa agente di recupero cauzioni; ha a che fare con un campionario di maniaci sessuali, ubriaconi e perditempo, e si ritrova coinvolta in vicende paradossali che però conducono tutte allo stesso mistero di cui Morelli sembra la chiave. E come se non bastasse, un pericoloso assassino, completamente pazzo, non vede l'ora di metterle le mani addosso e ridurla in fin di vita...
Cos'ha di speciale questo romanzo? Tutto. E' diverso da ogni altro thriller, così come la sua eroina non somiglia a nessuna detective letteraria: non è particolarmente depressa nè matta, ma è una persona normale alle prese con un mestiere assolutamente fuori dal normale. Un mestiere per cui non sembra affatto tagliata, ma che affronta con innegabile coraggio e faccia tosta, con un bel po' di incoscienza e con uno straordinario, irresistibile, formidabile senso dell'umorismo. Impossibile smettere di leggere, impossibile staccarsi da lei.

L'autrice: Janet Evanovich è nata nel New Jersey. Ha studiato arte, ma era allergica ai colori, così ha provato a diventare scrittrice. Purtroppo tutti i suoi manoscritti venivano respinti. Ha poi cominciato a lavorare come segretaria, finchè non ha ricevuto la telefonata di un editore interessato a un suo vecchio romanzo rosa. Dopo aver scritto numerosi romanzi rosa, si è dedicata al poliziesco e a Stephanie, che è diventata in breve la detective più famosa d'’America: ogni sua nuova avventura conquista il primo posto della classifica del New York Times. Salani ha pubblicato: Bastardo numero uno, Due di troppo, Tre e sei morto, Non dire quattro, Batti il cinque, Sei nei guai e Stephanie ammazza sette.

Recensione: E’ un mix davvero curioso quello che crea Janet Evanovich per il suo romanzo. Si tratta di un misto tra chick-lit e poliziesco, contornato da una parte romance avvolta in un alone di umorismo.
Stephanie è un personaggio unico, al quale non si può fare a meno di affezionarsi. Conquista subito il lettore con la sua ironia e la sua colossale sfortuna. E’ una donna normalissima che per allontanarsi dal baratro della povertà si ritrova ingenuamente con un lavoro che non sa fare e per il quale non ha di certo l’aspetto giusto. Non ha le competenze necessarie; non sa che la persuasione non sempre paga, che le manette stanno meglio addosso agli altri e che tra una borsetta ed una pistola forse è meglio la pistola. Ma piace anche per questo, perché è genuina ed anche se si trova per le mani le armi del mestiere ciò non vuol dire che un’ex commessa di intimo debba avere la sicurezza necessaria per utilizzarle. La Plum impara dai propri errori, sperando di non morire nel tentativo, così da diventare un’agente di recupero meno incapace man mano che la storia prosegue.
Ogni tanto la sua immensa sfortuna e goffaggine si scontrano con dei colpi di fortuna troppo grandi per passare inosservati, ma sono trattati con talmente tanta ironia che quasi si perdona alla Evanovich questi piccoli scivoloni.
Stephanie non è l’unico personaggio ben costruito, lo sono tutti. Tutte le creature della Evanovich sono ben caratterizzare, dalla madre incapace di lasciar andare la propria figlia ormai trentenne, al pugile ammirato da tutti e violento, dalla killer di polli arrosto Nonna Mazur al premuroso amico/parente Eddie, dalla guida Ranger al fascinoso Morelli. Joe...Joseph Morelli al quale nessuna donna sa resistere, neanche la liceale Stephanie. Il fascino del teppista si amalgama con quello della divisa creando un ricercato imprendibile. E dire che di occasioni non mancano, con tanto di situazioni molto divertenti tra i due coprotagonisti, ma non sempre si fa tutto per denaro.
La scrittura, infine, è scorrevole e leggera, tanto da non riuscire a staccarsi più dal libro.
In definitiva si tratta comunque di un poliziesco che non vuole prendersi troppo sul serio e che non potrà mai essere paragonato ai gialli più impegnati, ma sicuramente non si rivelerà tempo sprecato. Forse può sembrare scontato, e lo è con la sua classica struttura degli anni ’90, ma è talmente piacevole che si può passare sopra questo inconveniente senza tanti rimpianti dato che questo libro lascia una buona dose di buon’umore al termine della lettura.

Pagina 99
Estratto

Questa recensione partecipa alla:
- Hogwarts Reading Challenge ideata da Denise di Reading is believing.

2 commenti:

  1. Sono secoli che adoccho questa serie, ma ancora non mi sono decis a leggerla! Questa recensione mi fa venire veramente l'acquolina in bocca! :)

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    1. Occhio che crea dipendenza! XD Sto già meditando in quale sfida incastrare il secondo libro della serie!

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