giovedì 11 ottobre 2012

Recensione: The Summoning di Kelley Armstrong


Buondì!

Ma che freddo fa? Ok...Forse se mettessi una maglietta con le maniche lunghe sentirei meno freddo, ma mi rifiuto di ammettere che faccia già così freddo (e poi non ho voglia di fare il cambio di stagione prendendo e spostando scatoloni ed indumenti ù.ù).
Comunque non tutte le giornate grigie e piovose vengono per nuocere e prendendomi una piccola pausa dal libro in lettura ho deciso di scrivere una recensione ^^

Voto:  su 10
Titolo: The Summoning - 
Il richiamo delle ombre
Autore: Kelley Armstrong
Traduttrici: C. Marmugi e S. Adami 

Editore: Fazi (Collana: Lain)
Pagine: 343 Formato: Rilegato
Prezzo: 10,00€
Isbn: 9788876251078

Trama: Chloe Saunders, una teenager come tante. Pochi sogni nel cassetto e nessuna particolare aspirazione, se non quella di diplomarsi con un voto decente, avere molti amici, trovare magari un ragazzo da amare. E tuttavia, sebbene le sue aspettative non siano poi così alte, mai si sarebbe aspettata che nel bagno della scuola, invece di ragazze che si rifanno il trucco o parlano del giocatore di football che le ha invitate al ballo, avrebbe trovato il bidello. Un bidello che ormai è morto. Ma Chloe può vedere i fantasmi e i fantasmi possono vedere lei. La sua vita non sarà mai più la stessa. Molto presto gli spettri sono ovunque, le richiedono attenzione, invocano il suo aiuto. È troppo per lei: la ragazza ha un crollo nervoso, tanto da essere internata in una casa per ragazzi disturbati. Lyle House, «un posto per ritrovare la serenità» reciterebbe la brochure, se ne esistesse una. Purtroppo la realtà si rivela presto meno patinata e tranquilla: quando Chloe conoscerà meglio gli altri pazienti - l'affascinante Simon e l'odioso fratello Derek, la detestabile Tori e Rae, che ha un "problemino" col fuoco - inizierà a realizzare che c'è qualcosa di strano e sinistro che lega tutti loro, che non si tratta dei soliti "ragazzi interrotti", che c'è una vena molto più oscura che si cela nelle fondamenta di Lyle House…

Dopo Bitten, primo titolo della saga paranormal-romance della scrittrice americana Kelley Armstrong (più di 20.000 copie vendute in Italia in tre mesi) esce l'atteso primo episodio della trilogia young adult "The Darkest Powers": The Summoning, che ha scalato la bestseller list del New York Times, vendendo più di 300.000 copie negli Stati Uniti e oltre 70.000 nel Regno Unito.

L'autriceKelley Armstrong, sposata e madre di tre figli, vive in una zona rurale dell'Ontario dov'è nata, nel 1968. Ha pubblicato la saga paranormal-romance Woman of the Otherworld, 11 volumi dei quali è stato pubblicato in Italia il primo, Bitten (Fazi 2010); la trilogia young-adult The Darkest Powers, e una serie poliziesca che ruota intorno alla figura della detective Nadia Stafford, giunta ora al secondo episodio.

CitazioneEra come a scuola, quando le altre ragazze sbavavano sui jeans firmati accumulando ore e ore a lavorare come baby-sitter per potersene comprare un paio, mentre io me ne stavo là, con indosso i miei e altri quattro nell'armadio, che per me avevano il valore di quelli delle bancarelle. Mi sentivo in colpa perché non apprezzavo ciò che avevo. Ma la negromanzia non era un paio di jeans costosi, e io ero quasi certa che la mia vita sarebbe stata migliore senza. Indubbiamente più semplice. E tuttavia, se mi fossi svegliata il giorno dopo e non avessi potuto parlare con i morti, ci sarei rimasta male o no?

Recensione: Scrivo questa recensione un paio di giorni dopo aver terminato di leggere il libro perché ho avuto decisamente bisogno di elaborare il lutto. Credo di non aver mai detto che un libro mi ha deluso veramente. In genere non ho molte aspettative per cui se un libro non mi piace non mi vien voglia di buttarmi giù da un ponte, ma se invece mi piace ne rimango piacevolmente colpita e mi resta così un bel ricordo.
Per questo comprai The Summoning ad occhi chiusi dopo aver letto ed apprezzato davvero molto Bitten - La notte dei lupi, sempre un libro scritto da Kelley Armstrong che segna l’inizio di un’altra serie ovvero Women of the Otherworld. Ad oggi sono ancora indecisa se pentirmi della scelta fatta o se dare una seconda possibilità alla The Darkest Powers Trilogy soprattutto perché si intuisce che l’azione vera e propria avverrà nel secondo volume. Ma sarà così?
Leggendo la trama mi sarei aspettata più azione, più fantasmi, o con il senno di poi, più zombie ed invece mi sono ritrovata nella placida vita di Chloe Saunders fatta di lavori domestici, retate in dispensa e zuffe amorose. Il problema della narrazione è che i pochi momenti rappresentanti i colpi di scena sono stati descritti in maniera tranquilla sicché si ha l’impressione che non succeda nulla per tutto il libro. Si riprende leggermente nel finale, ma ormai è troppo tardi e l’amaro in bocca rimane. E’ troppo facile contare sul proprio stile di scrittura ed avere la consapevolezza che in qualsiasi caso sia scorrevole, ma se manca la sostanza poter leggere un libro in due giorni non basta.
Tuttavia ho apprezzato molto che la protagonista non accettasse immediatamente la sua particolarità, ma che cercasse un modo razionale di affrontarla. Purtroppo però questa scelta è stata utilizzata male perché la testardaggine di Chloe a non voler ammettere la possibilità di vedere i fantasmi nonostante le prove la fa apparire come una ragazzina con le fette di salame sugli occhi. Spesso si trova a paragonare le sue scelte a quelle compiute dalla protagonista di un film horror che ad ogni porta aperta rischia di trovare la morte, ma non si chiede mai se a quel punto della SUA vita allo spettatore non venga voglia di scuoterla gridando: Sveglia!!! Cosa ti serve ancora per credere? Soprattutto perché il lettore sa già che lei ha questa capacità e che non si tratta di una malattia mentale.
Un’altra pecca, secondo me, è il finale tagliato ad esattamente un terzo della narrazione. Di Bitten avevo apprezzato il fatto che se anche fa parte di una serie molto lunga sia stato concepito come un libro autoconclusivo. In questo caso invece siamo praticamente costretti a comprare i libri successivi per avere una fine. Fortunatamente almeno è una trilogia.
Sicuramente spero che nel seguito venga chiarito come mai Chloe per dodici anni non è stata più in grado di vedere i fantasmi e soprattutto perché sono ritornati a farsi vivi. Sinceramente non credo alla storia proposta da Rae sugli ormoni :-P
Insomma...Credo che l’esperimento della Armstrong di calarsi nei panni di un’adolescente sia fallito, soprattutto considerando che si tratta di un’opera successiva a Bitten per cui non le si può neanche imputare l’inesperienza.

Pagina 99

Questa recensione partecipa alla:
- Halloween Reading Challenge creata da Matteo di Storie dentro storie.
- Hogwarts Reading Challenge ideata da Denise di Reading is believing.

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