Oggi ho deciso di pubblicare un Teaser bello lunghetto dato che si tratta di un intero capitolo, anche se di formato Patterson, dato che non ho il cuore di stopparlo in qualche punto. Il caso ha voluto che in questo periodo iniziassi un libro nel quale si parla tra le altre cose anche della violenza sulle donne ed aprendo il libro a caso sono proprio capitata in un punto nel quale viene messa la parola fine. Mi rendo conto che non sia proprio il massimo perchè forse un po' troppo figlia dello stereotipo però mal citando Wilde, come spesso erroneamente accade, non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli.
Comunicazione di servizio: Oggi salto la Top Ten Tuesday. Siccome il tema di quest'oggi è I dieci personaggi preferiti del genere classico ed io ed i classici non andiamo tanto d'accordo non saprei di chi parlare, se non di un paio di persone che se mi seguite sono anche facilmente intuibili. Sarà, quindi, per la prossima!
Teaser Tuesdays, è un meme creato da MizB di Should Be Reading. Le regole per partecipare sono molto semplici dato che basta prendere il libro che si sta leggendo, aprirlo ad una pagina a caso e trascrivere un breve brano tratto da quella pagina (ovviamente facendo attenzione a non spoilerare). Infine bisogna ricordarsi di lasciare titolo ed autore del libro.
Questa settimana il teaser è tratto da: Terzo grado di James Patterson & Andrew Gross
Jill aveva stabilito un piano che le pareva perfetto. Nella sua testa, andava tutto bene. Era tornata a casa presto e aveva preparato uno dei piatti preferiti di Steve, il coq au vin. In realtà, era anche uno dei pochi piatti che le riuscivano quasi sempre bene.
Voleva parlare con lui del futuro. Aveva il nome di un consulente matrimoniale e sperava che Steve finalmente decidesse di andarci sul serio.
Il soffritto era pronto. Stava per aggiungere il vino quando arrivò Steve. Le rivolse uno sguardo penetrante. «Sembriamo la coppia perfetta della pubblicità», disse.
«Be', quantomeno ci proviamo», replicò Jill. Si era messa un paio di jeans con una maglietta rosa scollata a V e si era lasciata i capelli sciolti, come piacevano a lui.
«Peccato però che io stia per uscire.» Steve gettò il giornale da una parte.
Jill ebbe un tuffo al cuore. «Perché? Steve, guarda: ho cucinato!»
«Frank mi deve parlare di un affare promettente.» Prese una pesca dal cestino della frutta. Sembrava quasi contento di quella situazione, come se provasse gusto a rovinare la serata.
«Non potete discuterne domani mattina? Te l'avevo detto, che volevo parlare con te, e avevi risposto che andava bene. Sono tornata prima apposta per cucinare...»
Steve diede un morso alla pesca e rise. «Una sera che decidi di uscire dall'ufficio prima delle otto e ti metti in testa di interpretare il ruolo della brava mogliettina, accusi me di rovinare la sceneggiata?»
«Non è una sceneggiata, Steve.»
«Vuoi parlare?» Diede un altro morso alla pesca. «Parla. Se te lo sei dimenticata, ti ricordo che è con i miei soldi che ti compri le tue Manolo. Il mercato non è dei migliori, sai? Gli affari promettenti sono più rari delle frigide con le voglie, di questi tempi. È per questo che, tra una cena con te e una di lavoro, scelgo l'affare promettente.»
«Questa te le potevi risparmiare», ribatté Jill, fulminandolo con un'occhiata. Tuttavia era decisa a non perdere le staffe. «Volevo passare una bella serata con te.»
«Grazie del pensiero.» Steve alzò le spalle e continuò a mangiare la pesca. «E comunque fai ancora in tempo a chiamare una delle tue amichette. Vedrai che passerai comunque una bella serata.»
Jill si guardò riflessa nel vetro e si sentì di colpo ridicola. «Sei uno stronzo, Steve.»
Lui alzò le spalle.
Jill buttò la spatola sul bancone della cucina, spruzzando sugo da tutte le parti.
«Stai sporcando dappertutto, Jill. La nostra cucina extralusso...»
«Ma va' al diavolo!» gridò Jill, con gli occhi improvvisamente pieni di lacrime. «Se penso a quanto mi impegno per andare d'accordo con te...» Era finita. Non aveva senso continuare ad attaccarcisi con le unghie e con i denti...
«Mi umili, mi sminuisci, mi fai sentire una merda. Volevi uscire? Vai, hai la mia benedizione. Anzi, già che ci sei, esci dalla mia vita definitiva-mente. Me lo dicono tutti che sono matta a cercare di salvare questo matrimonio di schifo.»
«Tutti o tutte?» Jill vide il suo sguardo velenoso, lo scatto d'ira irrefrenabile. Steve la prese per un braccio e glielo strinse con forza, facendola cadere per terra. «Ti fai dire dalle tue amiche come vivere la tua vita! Stai a sentire loro, invece che me. Jill!»
Jill cercò di non singhiozzare. «È finita, Steve. Io e te non...»
«Lo dico io, quando è finita!» gridò lui. «Ti rendo la vita impossibile e vuoi che me ne vada, Jill? Me ne andrò. Ma deciderò io quando. E, fino ad allora, tu te ne stai brava e zitta. Capito?»
«Vattene subito», disse Jill rialzandosi.
Steve le mostrò il pugno, ma Jill non si scompose. Questa volta no, non batté ciglio. Steve fece per colpirla e Jill tenne duro. «Vattene, Steve.»
Steve sembrò impallidire di colpo. «Volentieri», replicò, indietreggiando. Prese un'altra pesca dalla fruttiera e se la pulì sulla camicia. Poi lanciò un'occhiata sdegnosa verso i fornelli.
«Lasciami qualcosa, mi raccomando.»
Appena sentì chiudersi la porta al piano di sotto, Jill scoppiò in singhiozzi. Era finita! Non sapeva se chiamare Claire o Lindsay. Ma prima doveva fare un'altra cosa. Prese le Pagine Gialle e cercò un numero, agitata.
Le tremavano le mani, ma questa volta era decisa a non tornare più indietro. Ti prego, ti prego, rispondi!
«Grazie a Dio!» esclamò, sentendo una voce che diceva «Serrature di sicurezza, buonasera.»
«Fate servizio emergenze?» domandò Jill, in lacrime. «Ho bisogno di cambiare una serratura. Adesso.»
Il banner della rubrica è stato realizzato utilizzando un'immagine che ritrae un'opera dell'artista Isaac Salazar che per il suo progetto Book of Art ha deciso di ridare nuova vita ai libri ormai inutilizzati intagliando le loro pagine in modo da ricavare singole parole cariche di significato.
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